i6i8 Onde il Strato , tra fer le opinioni difo -pr tifi are. 376 DELL’HISTORIA VENETA' Simeone Gontarini, Cavaliere, e Procuratore , così parlò* Con ì angu/iie de tempi preferiti Dio cimenta la coftàt&a della T{epublìca, e la prudenza dì chi la diregge. ISlon fono quefìe le prime difficultà, tra le quali è ver fata la Patria: an^ì, ofservando i gefli memorabili de' noftri Maggiori , dobbiamo confefsare, che, fe la TSLatura dà al Serpe Ì inflìnto dì trovare le Jirette^xe de'faffi, dove, depofie le vecchie fpaglie, racquifla vigor giovanile, Dio a gli huominì impartifce prudenza , che tra gl' incontri più dìfafirofi, e pili duri acuìfce fe ftefsa , e, foggettando F avverfa fortuna , fupera in fine, an^j perpetua la felicità degli Stati. Ma non hi fogna, 0 "Padri , che ci allarghiamo dal [entiere, battuto dà faggi Configli dì chi cì hà trafmefso, per heredìtà, infieme con la Liberta quefì' Imperio. Voglio dire, che le rifolutioni pià ardenti, i partiti più precipito fi non fono 1 arti de nofirì Padri, ò le muffirne del nofìro Governo. Il tempo , tenendo la prudenza per mano, ci ha condotti più volte fuori d ofcuriffimi labirinti, e confervando la T{epublica à fuoi Configli la veneratone, alle fue armi il rìfpetto , ali opportunità i fuoi theforì, e le for^e, ha mantenuta fe fiefsa ìllefa, fofienutì gli amici, prefervata V Italia. Ora io non nego, che gli attentati prefentì dell' armi Spagnuo/e, le mìnaccìe de futuri dfegnì non ìfvenino nel più vivo la fa Iute dì quefla Provincia infelice, non confondano gli animi , e ì noflri fiefft ìnterejji . Ma , prima d applicarlo , *fami ni amo attentamente il rimedio \ e riflettendo alla violenta del male, bilanciamo le for^e della medicina. Finche inondai quefìo forte torrente, è afsaiflar dentro gli argini , e contentar fi, che altrove pieghi il corfo , e vi portila piena j perche, fe la violenta de gli huomìni è oppofla alla gìujììtia dì DiOi fi come non vien tollerata dalla conftitutìone del Mondo , conviene, che fia breve, e che ben prefio , dove efultava fa-fi of a , vegga fi humìliata, e deprefsa. Gran potenza è quella de gli Auftriacì , che fen^a ofìacolo corre tumida, per dir così , fopra le pià fiorite campagne della liberta, e dignità di tanti Princìpi oppreffi. Ma elfi vuol opporfi con protefìe, con fninaccìe , con armi , mi mofìri anco for\a pari a quella, che fi dover ebbe reprimere. Mio fenfo è, che fi fopr affé dano le rìfo-lutìonr, che s ofservi la piega delle cofe, che all' ombra della tua-