i5i6 thè fcopre il tradimento. onde dal Nemun s’ ìncaminano foldatefche di là dal godano. ma riter-nane indietro , prima eh' arrivi loro nuovo foccorfi. ritira\/t dalla parola di fofpender r Armi, ii4 DELL’ HISTORIA VENETA voltarle impetuofamente contra il cuor del Paefe, occupando tutto ciò, che nella forprefa, & in sì gran confufione non potette refittere e in quell' inttante medefimo un grotto nervo di gente , raccolto dagli Spagnuoli nella Contea di Borgogna , doveva accorrere prontamente al iòccorfo , mentre il Toledo con Efercito validiilìmo del Milanefe farebbe tale impreffione nel Piemonte, che non lafcierebbe a Carlo, tradito da’ fuoi, e nello fteifo tempo attaiito da’ nemici, via di falute, nè quaiì di fcampo. Ma egli vigilantiffimo, penetrando , che dal Governatore di Milano fi davano danari al Ne-murs, giunfe al fondo di feoprire il Secreto, & ordinò al Marchefe di Lantz, Governatore di Savoja, che alle genti del Nemurs renette attentiffimo l’occhio, e le raccoglieffe in un luogo folo, e lontano da Piazze . Pareva, che il Nemurs di tal diffidenza fi difguftafle, & in fine dubitando d* ettere fofpetto, inviò mille cinquecento huomini oltre il Rho-dano, che iòvvertiti da‘XDapi in Clermont, & altra terra vicina , diedero mano a fortificarfi. Il Lantz efpedì immediate a difcacciarli alcune Truppe, che , inviate a Carlo dal Duca di Mena, filavano per la Savoja $ onde i primi, che non volentieri contra quello, a nome, e col foldo di cui erano ftati raccolti, portavafto Y Armi, ripagarono pronta-tamente il Fiume, avanti che il Nemurs, con altre forze , e con alcune Militie della Borgogna horamai pofto in camino, fopragiungette al rinforzo . Il Toledo attendendo , che il colpo oltre monti feoppiatte, fi tratteneva con trenta mila huomini alla Villana, & a Candìa, fuoi principali Quartieri . Et il Duca alloggiava nel Vercellefe a Carefana, e alla Mota , col fuo Efercito di venti mila foldati, forze difpari per lo numero non folo, ma per l’efiftimatione, e potenza, che accreditava quelle di Spagna , dove dal canto del Duca non iì feorgeva quafi altro di confiderabile , che il coraggio di lui, e la coftanza deJ fuoi Amici. Haveva lo fletto Toledo poco appretto, che fù inabilita , ritrattata’ infieme la parola per la fofpenfione dell’ Armi, non pinc^utogli, che il Duca fi rifer-batte la facoltà d’affiftere a’ V¡haitiani j e benche il Bethune a Pavia fi portafle a proporne una più generale, che i Vene-tiani medefimi comprendefle, vi trovò ripugnanza, & udì il Go-