LIBRO DECIMO. 589 fi le paghe, & affrettata la refa, per falvare gli accumulati 1638 Iihefori : oncT egli comprobò col fupplitio , che di rado la viltà trova fcampo, quando appunto più avidamente fe lo procaccia . Autore in* Per divertire la nuova Reggente da concorrere con le iue for-ze a’ tentativi di prefervare la piazza, e per farle credere dal Piemonte lontani i pericoli, haveva il Leganes inviato a Ge- faeiU,ata nova 1’ Abbate Vafquez , accioche col Cavaliere Ogliani, efpe- faawt* dito vi a fuggeftione degli Spagnuoli dalla Duchelìa, fi divifaf- Ja spéi"a* fero i mezzi di componere le differenze co’ Cognati, e con la Corona di Spagna. Ma ne’ difcorfi effendo difficile conferva-re lungamente la fimulatione coperta , fù prefto difciolto il congregò, accortifi i Savoiardi, che tutto mirava a fofpendere gli (MìnaU ajuti Francefi, & a dar tempo alle cotnmiffioni di Spagna. In aggrego»-, fine vennero quefte molto precife, che nel Piemonte fi por-tallero 1’ Armi, che fi fomentaffero i Principi, richiamando da ¡Roma, dove s’cra ricondotto Mauritio, e di Fiandra Toma- afemtHt0 fo i accioche con la peritia militare non folo, ma coll’ auto- di momì-rità del nome, e coll’affetto de’Sudditi facilitaifero alla Coro- t^f0.,ro" na i progredì. Si trovava la Ducheffain grandiffime anguftie, etfimtau É cinta da lofpetti, e da infidie, gli animi de’ popoli effendo alie- cognata ■> • ni, fcarfo il prefidio, che dalla Francia fperava j perche, per ridurla al fuo arbitrio, il Richelicu amava di lafciarla in pericolo. f°li-rtl. Il Leganes, per 1’ acquifto di Brem faftofo d’bavere fcacciati g,ttm %-dal Milanefe i nemici, e con l’intelligenza , che vi teneva , fpe-rando d’introdurti certamente in Cafale , fi fpinfe fotto Ver- pnptri’at* celh nel Mefe di Maggio. All’hora la Ducheffa convenne git- yZ'dif. tari! nelle braccia de’ Francefi conchiudendo un tratatto , che 1’ obligava , Di fare per due anni la guerra a gli Spagnuoli, „capitolar O' a Princìpi loro adberenti, unendo tre mila fanti, e mille *•' rranct-ducento Cavalli, d tredici mila cinquecento buomìni, che il T$e , fetida pretendere rifacimento dì fpefe, an^J pagando gli alloggi, s obltgava di mantenere in Italia. Il T^e prometteva dì non far pace, ebe di confenfo comune , e fen^a che fojfe al Duca conferita l ìnveflìtura da Cejare nel modo fteffo, ebe l'ba-veva ottenuta fuo Padre. Non ottante la limitatione del tempo , che portava il trattato , fi conofccva però efferfi la Savoia talmente con la Francia impegnata, che non haverebbe ce!totai(i„ più modo di lvilupparfi j il Piemonte reftando campo libero, viluppo del 11 * r r ((ilei Stato. c Iran-