LIBRO Q_U INTO, 259 del Baffo Palatinato agli Spagnuoli dato in depofito, per re- 1621 ftituirfi allo ifeffo Rè , Te in quel tempo non feguiffe la Pa-ce. Così gllngleiì, per lo ffato delle co^e contenti della fo- ’¿b.Lrraa la parolaabbandonarono por ben prefto anco le fperanze di XÌÌd«™ ricuperare la Piazza , la quale per lunghi anni non ufcì di pjpenfiont mano agli Spagnuolifino che le nuove vicende della fortu-na, e de’tempi non gl’induffero a renderla . Ma il Mansfelt fù affretto a levarti di fotto a Zaverna f e perche L’Armi Cat- to7LZ‘ toliche r fciolte dall’impiego del Palatinato , minacciavano d’ac- )aag^"J' coffarfi, e perche il Duca di Lorena y non volendo permet- eolmìnac« tere, che gli sannidaffe al confine , sapparecchiava al foccor- lo . Aprì egli tuttavia nel tempo1 me defimo che non gli riu- branofnaaìl fcivano1 r tentativi deli Armi, negotio col TiKi per nome fuo, MaZfek. e dcll’Alberffat con offerte di mutare- partito j ma larti di lui, horamai tante volte fcoperte, venivano da’ Capi Auffria- rie di trat-CÌ con arti uguali delufe .- Egli però con florido Efercito, & acclamato dalle militie, in gran concetto fi foffeneva di prò- da efeon de, & egualmente1 Sagace ; onde a gara,, con gran premura veniva da ogni parte- richiedo .- Non inchinava, ancorché in-vitato vi folle da’ Venetiani per gli' affari della Valtellinaa naajJ'in-paffar nella Rhetiaapprendendo tra la difficoltà de5 paill , 2//^^-e languffie de monti poter confumarii queli’Armata y ch’era blìca per la avvezza tra grandiffime prede a foffenerfi nelle fpatiofe Pro- Vahelhna‘ vincie dell’Alemagna\ ma ugualmente apriva l’orecchie all’in-ftanze degli Ugonotti; di Franciache con voci, e ffimoli di Tando i por-Religione lo chiamavano in loro foccorfo, e a quelle de gli Stati d’Olandache’ con uguali motivi della loro credenza , per gli I7g0m con prernii maggiori Io richiedevano d’aififtenza. In fine non ™MiìePr<>-potendo? in Alfatia fuiliftere più alungo, mentre lo fiancheg- d'0’ giavano' gli Eferciti del Tillìdel Cordova, e di Leopoldo, e riflettendo- ne gli Ugonotti mantenerli una fattione lacera Je!h più toffo-, che uno ftabile Principato , deliberò di portarli in /incarnirla Olanda. Conveniva però tenerne occulto il penderò, & in- ',l-ferv,ue' gannar molti con varia fama , e con marchie diverfe, come gli riufei ; impercioche, havendo con grande” artifitio difar-mato il Duca di Lorena , che ogn altra colà attendeva, d im- bili apre/i-provifo s’interno ne fuoii Stati,. & in vendetta d’haverglil’im-prefa di Zaverna (turbata % v apportò sì gran confufione s efpa- tl &Le- R 2 ven-