1617 etcqu'tjìa-no San Fio-riano , rìfofttnti dal tentativo d'aliti Forti. pajfan» arditamente di U dal fiume. - con ifcom-figlio diti' inimico, divertendo i di lui J'tccorfi da' luoghi in-Vafi. giungono tardi all' affatto di Hpn^ìna. j'ine ami-nano altrove . ma fen\a n/jfun profitto. Giungono rinforzi alf Armate. 128 DELL' HISTORIA VENETA cuparc i porti, tardavano a giungere, e fi pensò efeguirlo da parte fuperiorc nel Canal di Ronzina. Il Medici, per diftra-hcre le forze nemiche, divisò l’attacco di molti pofti. Inviò Contino Mamoli, Colonnello de’ Greci , ad occupare appref-fo Gradifca una Cafa, dove , collocati alcuni Cannoni , cagionò qualche fpavento dentro la Piazza. Il Conte Niccolò Gualdo prefe San Floriano ne’ Monti, dopo breve difefa dal prefidio lafciato. Ma Cofimo de’ Monti, che col pettardo doveva tentare il Forte Diana , & i Cori!, a’quali era flato com-meiTo d’occupare di fcalata quello del Bofco , furono ugualmente rifpinti. Il Medici flava alla Mainizza , acciochc fotto il calore duna batteria paifaife oltre il fiume la gente a Cavallo j e l’cfequì il Trivifano col Conte Ferdinando Scotto con moilra di tal coraggio, che la Fanteria Tedefca, non creden-dofi habilc di refiftere, cedeva le trincere, & i pofti j quando la Cavalleria, a gran patti avanzata al foccorfo, le ferrò alle fpallc la fuga, e gli Offitiali con la fpada alla mano, uccidendo alcuni de’ più vili , rimifero gli altri alle guardie. I Vcnetiani , che non volevano altro , che divertire da’ luoghi alTaliti il foccorfo, fi ritirarono con buon’ordinanza. Ma l’E-rizzo, che da Cividale con Giovanni Martincngo , Marc’An-tonio Manzano , & altri s’incaminò per efpugnare Ronzina, ò dalle guide ingannato , ò ritardato dalla difficoltà del camino , non arrivò, che di giorno, e feoperto ; onde, trovato vigilante, e difpofto il Prelidio, non potè attaccar’ il Pettardo , nè per lo dirupo giudicò bene di tentare l’aflalto. Incendiati adunque alcuni Villaggi , e rotto un grotto de’ Pae-fani, che volevano impedirgli ’1 ritorno , lì reftituì a’ primi pofti . Tanti dilegni non riufeiti, follecitavano il Medici a nuovi attentati j onde fece inveftire il Forte del bofco, dove le pioggie eccedenti ritardarono di modo gli affalitori, che il Trautmeftorf hebbe tempo , non ottante la batteria di due piccioli pezzi, di pattare il fiume con feicento Cavalli, e dare fopra il pollo di Piuma , che da’Veneti mal ditelo per una gran pioggia, che li batteva in faccia, fù abbandonato. All’ hora anco dal Forte attalite le Truppe lì ritirarono , & il Trautmeftorf, confeguito l’intento, lalciò Piuma, dove i Veneti rientrarono. Giungevano ad amendue l’Armate rinforzi ; all*