i6$o ma fiudio-fammts etti fluì Hit* da' Contrastiti. non ¡Mirimi it rido peri ^¡chili tu di fptdi-ft gagliardi joecorfi a Cafale. ugualmente defiderati da Vittori*. e da Ct/art. fìe la/ciano valicarfi V tò da' Tran cefi. per l'avvilo della Pace . ir refe/uti. inviandofi londimeno rerfo la Piana . 464 DELL’ HISTORIA VENETA Spagnuoli / avvezzi al primato , d’eiTer ( quaii acceiforii ) aftre^. ti alla pace, 1’ arbitrio della quale vedevano ripartito tra Fer. dinando, e la Francia . Ma quefta volta anche i Principi contrahentj, & i loro Miniftri non havevano ad altro bada-to , che a’ proprii intereifi , & a provedere in qualunque mo. do alle loro prefenti occorrenze j perche Cefare fentiva ho* ramai pungerli dall' armi Svedeil, e la Francia temeva in fc Italia mutatione imminente . Haveva il Rè nel fine di Set. tembre in Lione per grave infermità corfo rifehio di morte; onde il Cardinale, nell’ averfione delle due Reine , e dell’ Orleans vedendofi fopraftare furiofà tempefta, pensò dicom-ponere le cofe ftraniere , fperando , fc il Rè rifanalTe, che non gli mancherebbero modi di fconvolgere tutto ciò , che accordato fi foife. Non haveva però abbandonata l’applicano-ne all’ armi d'Italia ; perche l’Efercito , fotto i Mareieialli della Force, & di Sciomberg ingroifato a ventifei mila Fan-ti, e tre mila Cavalli, con viveri per quindici giorni, nello fpirar della tregua fi moffe , per portare alla Cittadella di Cafale foccorfo. Vittorio non haveva difearo , che riufeiffe, credendo che con la caduta di quella Piazza in mano a gli Spagnuoli la pace difficoltar fi poteife ; nè il Collalto teneva fen- li, e commiffioni diverfe, defiderando Celare per valerfi di quelle Militie contra gli Svedefi, che per ogni modo feguiife 1’ accordo. Per tanto ambidue lafciarono , che 1’ Armata Fran-cefe , traghettato il Pò, palfaife Sicuramente pe ’1 Piemonte , ancorché alla larga con qualche Cavalleria il Duca la corteggiai- ' fe. Ma, fenza contrafto profeguendo i Franceii la marchia , fopraggiunfe da Ratisbona Corriero, che coll’avvifo della pace lafciò i Marefcialli grandemente perplelii, fe, avanzando , dovevano rompere l’accordo , ò pure , arredandoli , perdere per fame 1’ Efercito nelle vifeere del Paefe nemico. Deliberarono finalmente inoltrarli, per ailìcurare la Cittadella, a cui non haveva la pace di Ratisbona proveduto a baftanza, fperando alla loro comparfa indurre gli Spagnuoli a qualche più ragionevole accordo. Nè riufeì fallace il penfiero ; perche il Santacroce atterrito efpedì loro incontro il Mazzarini, eshibendo di ricevere i capitoli di Ratisbona , e fornir’ancora i viveri alla Cittadella per le fei fettimane , dentj# le quali l’inve- I T ' ftì-