1640 tien perciò intermette-do/i i tiego-tiati della lega, per la quale s' ac celia , nella no-minatione al Generalato accettando/! P in/lan^e dalla l^ebu-Hica . ma per le preten/toni de’ Pontifi-lii tentata d’ intomte-nitni*, ¡a/cia cadere il Trattato. richiama-do P Am- lafciadert . Turine attaccate/! bravamente t«n fichi. 644 DELL’ HISTORIA VENETA tato, già con Ja PrincipefTa di Mantova dal Sajavedra conchiu-fo. Tale fucceifo lafciò refpirare dalle apprenfìoni l’Italia. Ad ogni modo continuarono per qualche tempo i tratta-' ti della Lega trà il Pontefice, e i Venetiani: anzi recarono accordati alcuni capitoli; Che a difefa comune s alìe/i/ffe , per fortìre , occorrendo, in campagna un EJeretto dì dodici mila Fanti, e tre mila Cavalli con proportionato numero dì Cannoni. De gli huomini a piedi fette mila toc calerò alla República co due ter%) della Cavallerìa, e del Cannone . jL oblìgatione del reciproco ajuto bavere luogo , quando ad uno de Collegati foffe, ò intimata la guerra, ò invafo lo Stato. In tal cafo anche per Mare dove (fero far fi le diver-ftonì opportune. Sopra\ la Carica di Generale dell5 Armi, con oggetto d’ avantaggiare la Cafa, e di farla cader nel Prefetto , affai premevano i Barberini ; e la República in fine affanti , che, unendofi l5 Efercito, il Pontefice col di lei beneplacito lo nominaffe. Con quefti patti ’1 Senato voleva, che fi publicaffe il trattato , per difeuterfi poi qualche altro punto di minore importanza ; perche, com’ intendevano i Venetiani , che nel cafo della difefa fi comprendeffe tutto il temporale Dominio, che poffedeva la Chiefa , così da' Miniftri del Pontefice fi pretefe d5 abbracciare i Feudi, che rilevano dalla ffceflà . Queflo parve al Senato punto di più alta radice, perche poteva accadere, che voleflero i Barberini imbarazzare la República ne5 loro difegni fopra il Regno di Napoli, dove iì fofpettava, che fofTero a parte dell' intelligenze, che vi tenevano i Francefl : ma il tempo comprovò poco appreifo , che più tofto' miraffero ad impegnare la República d’efferea parte, ò almeno di non {turbare i rifentimenti, che meditavano fin dall’ hora contra il Duca di Parma. Tentato però vanamente con molte ragioni di rimuoverne il Pontefice, fi rivocarono dal Senato i poteri, per non lafciare pendente più a lungo sì grave nigotio, che dava gran faftidio a gli Spa-gnuoli, & eifendo caduto infierne il motivo dell’ Ambafcia* ta eftraordinaria, fù il Contarmi richiamato a Venetia. Ora le gelofie , concepite per gli oggetti dell’Armi Spagnuo* le, fi convertivano in ftupore del coraggio delle Francefi ; per-che i5 Arcourt con foli diecimila huomini haveva intraprefo 1’ afr