LIBRO SETTIMO. 391 alla Riviera di Genova, non fi fotte fovvenuto prontamente al bifogno. In Corte Cefirea, per divertire il Bando Imperiale, e le confeguenze rigorofe, che Tuoi portar feco, dal Vefcovo di Mantova il proponeva, che ad apparenza dell’ Autorità Imperiale, per contentare Guaftalla , alcuna terra del Mantovano gli il attegnatte, e intanto nel Monferrato 11 fofpendeifero 1’ Armi, per trattare qualche accordo co’ Savoiardi. Ma i Miniftri Spagnuoli, divertendo qualunque partito , induttero Ferdinando a nuove intimationi, portate a Mantova dal Dottor Foppis, Coniìgliero Aulico, accioche il Duca dentro il termine d’ un mefe al CommiiTario ubbidif-fe. Egli, per guadagnar Tempre tempo, e compatimento , efpedì a Vienna il Principe, ilio Figliuolo maggiore, ad hu-miliarfi a Ferdinando, & ad eshibire ancora , ottenendo l’In-vettitura di Mantova , di depoiìtare Cafale, & il Monferrato in mano di Principe confidente, per cuftodiril a nome , e con prelldio di Ferdinando , per certo fpatio di tempo, dentro .’1 quale dovette la caufa fpedirf! 5 mentre però da gli Spagnuoli, e da’ Savoiardi lo fletto dell’ occupato da loro il praticatte, li Principe, al buon’accoglimento del quale fin con protette s’ oppofe 1’ Ambafciatore'Spagnuolo , appena privatamente fù ammetto ; ma, benche neflun profitto da quel viaggio non ritrahette, il Duca tuttavia il conciliò grandif-ilmo applaufo, parendo, che , niente omettendofi dal fuo canto verfo Celare del dovuto riipetto, all’ incontro il fve-lattero le cupidità, e l’intentioni de gli altri : perche gli fù rifpofto, Che, guardando fi per nome Cefareo Cafa/e da gli Alemanni y che militavano fotta ì bifegne di Spagna, ft voleva da Cefare, ebe il Governatore tenere /’ occupato a conto delle prete nfìoni di Guajìalla, e che i Savoiardi cuflodif fero la parte loro per le proprie ragioni, fin tanto che feguif-fe accordo, ò fenten%a , nel qual tempo fi fofpendejfero nel Mantovano l offefe. Di tali propofte facilmente fi feopriva l’oggetto d’impoffeffar di Cafale gli Spagnuoli, e di fpo-gliare del Monferrato il Duca di Mantova. Onde il Principe , negando d’ haver fopra quefto poteri, partì $ benche 1’ Imperatrice 1’ haveffe prima configliato di porre a’ pie di Ce-iàre qualunque intereife, e ricever la legge di quell’autorità, B b 4 alla 1628 in qufjla tne\\o nego tian defi da Manto-Vj il divertimento del Bando di Cef are. eccitata da oli Spugniteli a fulminar nuovi editti contra ’/ Duca. de fpedifee il Primogenito ad bu• miliarglifi con eb lationi . non ricevuto , ebe alla Audienci privata . con rifpffm fi e. de [velano i defide-rii di Spatria (opra Cafale. e fopra I1 Inveftiturit del Monferrato . partendofi luì dalla Certe.