LIBRO SE TTIMO. 409 accettivi dolo , 'prometteva il Duca d unire le fue alle truppe 1619 ' del Rè, per invadere il Milane] e ; in retribuì ione dì cbe, iy a conto delle fue pretenfioni infieme con Trino gli fi davano a(se*terM quìndici mila feudi d entrata nel Monferrato . Approvò il Duca ogni cofa , e per ratificar’ il trattato con pegni di mag- c«pù»Uto. gior confidenza , fi portò a Sufa, molto contento di prefer-vare per all’ hora da una inondatione lo Stato, e forfè anco d’impedir’a gli Spagnuoli di Cafale l’acquifto, con certa fpe-ranza, che tali accidenti foiTero per arrivare ben toilo, che non folo gli fortiffe di ritener l’occupato, ma di ricuperare Sufa, e promuovere i fuoi vantaggi più oltre . Il Cardinale all’ incontro godeva d’ obligare il Cordova a levarli al folo nome, & alla fama dell’ Armi Francefi , foccorrendo fenz’ alcun rifehio, & impegno la piazza aifalita . Gli pareva ancora d’ io! folo ori. haver poiti i ceppi alla vanità , & all’ incoftanza del Duca j penfava di valerfi di quelle forze, e del tempo, per dare a ì/w w? • gli Ugonotti 1’ ultimo crollo, prima che da gli Spagnuoli, ò d’altronde poteifero ricever fomento . In effetto i due con- cari«. trahenti non haveano mirato , che a guadagnar tempo con poco penderò d’ effettuare le cofe promeffe. Ma, non fi penetrando in Italia così pretto gli oggetti, recò grande ttupo-re la voce improvifa dell’ accordato di Sufa . Stavano i Ve-netiani in procinto d’invadere il Milanefe ; perche , intefo }?puntod' offerii dal Rè sforzato il paffo de’ monti, havevano a folleci-tatione de’Miniftri Francefi ordinato al lor Generale, che s’ " uniffe al Duca di Mantova, per tentare le diverfioni , e 1’ imprefe, che trovaffero fopra il fatto opportune . L’ Erizzo dunque, abboccatoi! in Villafranca col Duca, conoiciuto im-poilìbile il penetrare a Cafale a traverfo del Milanefe con viaggio di cento, e più miglia trà tante Piazze , e con molti Fiumi di mezzo, deliberò , lafciato il Candales con un groflo di genti dalla parte di Crema, per ingelosire i confi- meniofi ni Spagnuoli, d’ unirfi in Oftiano al Duca, e di là invadere il Cremonefe con otto mila, e cinquecento fanti , e mille cinquecento Cavalli della Republica , e con cinque mila cin- cnnwÌfi’! quecento a piedi, e mille ducento a Cavallo del Duca. Ap-punto, marchiando, 1’Eferciro , convenne far5 alto, per avvi- fJir'ZcZ iì, che giuniero da Milano del Trattato di Sufa. Si credè , iatodiSu- ,. ’ •facile \