i6ig fcoprendofi ’n oltre congiura eentra il ¡ti*. t,l/. e nell' in-taminarfi a Cafaìt, fer'nandofi prigione uno di' Fratelli. ebe, fuggito , con-ducefifaho nella Fia^-Ka • e short tifo inquefto mentre il Niveri di pitaffi a Cefurt . nàuta la triefua pn-prftafi. rifo/tono r Veneti di v reggere a tutta ¡or pufta la Guerra. eßcnJendc i quartieri a Valevo « ne! procinto ftefio di t biederlo , occupandoli Ofiiano da £»” Imperiali ■ che prefi. diati$ le rive dell* Oglto. 424 DELL’ H1STORIA VENETA congiura , ordita contra la vira del Principe . Al Duca di Mena , pure Figliuolo di Carlo, accadde nello deifo tempo , che, paiTando a Cafale, fù alla Pergola, a’confini del Pia-centino , dal Marchefe Malafpina arredato prigione, con levargli qualche gioja , & alquanti danari 5 ma , volendo confegnar- lo ad una compagnia di cavalli , per fcortarlo a Milano, il Duca fe ne fuggì, & in Cafale penetrò a falvamento. Tra sì gran movimenti lo Spinola occultamente eshortava il Dii. ca di Mantova ad humiliarfi, alloggiando militie, depodtan-do gli Stati, e rimettendofi fenz’ eccettione alla clemenza di Ferdinando, & alla pietà di Filippo. Giulio Mazzarini, che, come fubordinato al Panciroli, Nuntio del Sommo Pontefice, cominciò all’ hora a comparire in negotio, quafi tenue vapore, eh’ è poi divenuto fplendentiiìimo adro d’ Europa , portava al medefimo Duca progetti per nome dello Spinola iieffo di fofpenfìone di armi. Non potendo ciò praticarli, fen-za dar piazze in depofito, & alle truppe quartieri ; anzi, negando il Collabo d’ haver poteri, per idabilire la tregua ; il Duca, modrandofi rifoluto a’più precipitoii partiti, dichiarò, che , eifcndo fotto la clientela della Corona Francefe, conveniva con quella Corte trattar fi ogni propoda d’accordo. Dunque , non potendofi più oltre differire i danni della guerra y & apparendo l’affedio di Mantova vicino, la Repubblica deliberò di fodenerla con ogni sforzo . Perciò-, dopo un abboccamento col Duca, il Generale Erizzo accampò 1’Efercito, che condite* va in diciotto mila trà pedoni, e cavalli y in Valezzo, luogo, che , coprendo Verona , e Pefchiera, fi rendeva opportunilfi-mo per la propria difefa, e comodo per inviare a Mantova foc-corfi. Il Collabo, publicato in Milano un’Editto, col quale in nome di Cefare comandava a’Popoli d’ alienarli dall’ ubbidienza del Duca , ricercò al Principe di Bozzolo la confegna d’ Odiano , e nel tempo medefimo , fenz’ attender rifpoda , lo fece dal Conte di Soragna forprendere. Ivi, gittato fopra Y Ogtio un ponte, e fortificate le fponde con prèfidio di mille cinquecento foldati, fi fermò 1’ Efercito per qualche giorno, ò per le pioggie , che cadevano nell’Autunno, ò per la febre , che fopraggiunta ai Collalto, l’obligó di fermarli in Cremona. Ripigliata in fine la marchia, i primi luoghi del Mantova-