LIBRO TERZO. 149 prefcrittione, & obligo dal loro canto di deponere T Armi ¡ ma il Gritti, accorgendo!!, che unitamente miravano al predominio in Italia, & a confumare nelle gelofie i Principi , fofteneva, che doveife a quiete, & a ficurezza comune concertarli il difarmo anche del Milanefe : e quanto a gl’ interef-i! de gli Ufcocchi, infifteva, che foííero efpulfe quelle tre forti , che la República haveva già dichiarate, e che venifse adempito nel refto precifamente Y accordato in Vienna. A qualche facilità ft proponeva dal Lerma, che i luoghi dell’ Iftria fof-fero da’ Veneti refi : all’ hora Ferdinando adempieife dal canto fuo le promeífe ¿ e poi anco dal Friuli i! ritirafsero dalla República l’Armi, la parola deljfuo Rè cautelando l’efecu-tione del trattato. Ma in quello procinto pervenuto l’avvifo d’effere gli Olande!! felicemente approdati in Italia, il Lerma alterato, protetto al Gritti, che non conchiudendo in un giorno haverebbe per rotto il trattato . L’ Ambafciatore dolendofi, che i mezzi di neceffaria difefa fi convertiifero in pretefti d’ ingiuftiffima guerra, fi moftrava aifai indifferente, che la ne-gotiatione fi continuafse , ò s’interrorapefse, Il Chefniller lafcia-vaii intendere, che fciogliendofi in Spagna, haverebbe Cefa-re riafsunto altrove il maneggio, e gli Ambafciatori di Francia , e