LIBRO Q_U ARTO mì? Perciò convennero i Venetiani interporiì $ e cavata parola da Carlo di non offendere quella Città , la portarono agli Svizzeri per acquietarli. Nè Carlo fù molto difficile a querta pro-meffa $ perche, {coperta la trama, Ginevra s*era porta in di-fefa, e i vicini preparavano ajuti in modo, che non poteva più riufcirgli l’imprefa. All’hora il Feria richiamò i Soldati , e più validamente s’oppofe a’ Grifoni, i quali , ftanchi delle proprie calamità , havevano rifoluto in un Pittach di Coira con modo efficace d’ufeirne , calando armati nella Valtellina , per efperimentare delia forza gli eftremi rimedii. Fù tuttavia così mal diretta la moil'a , che parve un moftro dalla difperatione prodotto 3 impercioche comporto un’ Efercito di viiilìima Plebe , fenza capi , fenza confìglio, fenza proviiìo-ni, e danaro, e quail fenz’armi, non abbondava che di temerità , di confufione, e di furore . Era ftata da’ partiali de’ Venetiani fconfìgliata , come inopportuna j ma gli Emiffarii del Feria , e la fua Fattione fuggerita l’havevano , per dare più apparente pretefto all’inoffervanza dell’accordato in Madrid . Sei mila huomini , ripartiti in tre corpi , calarono ferocemente nel Contado di Bormio. L’uno occupò alcune Trincere, abbandonate da Guardie Spagnuole, che dubitarono d’effer colte alle fpaìle. L’altro entrò nella Terra di Pri-mai , e di là a Bormio. Il terzo , al Ponte di Santa Lucia fuperati i ripari , guadagnò Chiappina , & il paffo di Mon-brai, che chiude la ftrada , che vien da Venofta ,\ Tutti in-iìeme poi ferrarono i paffi, che al Forte di Bormio potevano portare foccorfo , & alloggiavano nella Terra , dillìpan-do quel poco , che vi trovarono dentro : ma dalle Cannonate del Forte accefoviil ’1 fuoco , furono coftretti ad ufeire fuori in Campagna 5 & i Cuftodi delle venute , indotti dalla fame ad abbandonarle difordinatamente, per provederiì di vitto r diedero campo agli Spagnuoli d’entrarvi. Nel tempo medefimor che querti gli attaccavano alla fronte, furono alle fpalle aiìaliti dal Colonnello Baldirone , che con mille cinquecento Soldati di Leopoldo dalla parte del Tirolo1 calò per la via di Monbrai $ e fortendo anco il Prefìdio del Forte , rertarono i Grifoni , che ancora di monitioni pativano , così cir- *.ì ¡X» de'Sene! i acquietate con prorrif-/ioni del Duca. tanto piàt fendagli caduta dulie mani quella conquida . Grifoni disperata-mente fi ar• mano. eontra l’in-tentìcne de’ Venetiani. ma per in-Jìigatione de! Feria. con furore fi portano fopra Bormio ■> a cui ferrano i p a fil- ma cofiret-ti dalla fame ve gli aprono agli Spugnuoli. e refi ando cinti dalle militie dell* Arciduca.