L I B R O T E R Z O. 125 d'abbracciare partiti di componimento . Il Lerma , affine di renderli arbitro della Guerra, e della Pace, inchinò , che s aprilìe la negotiatione , ma che ciò in Spagna efeguir fi do-vcffe , per dubbio , ch’cilendo l’imperatore riioluto , che fi com-poneffero le cole degli Ufcocchi, fe appreifo di lui fi maneggia fife la Pace, egli folfe per astringervi l’Arciduca, nel qual cafo fciolti i Venetiani dalla diveriìone di quella parte, po-teffero contra il Milanefe vendicarfi delle gelofie, che il Toledo haveva tentato inferire. Rifpoftofì dunque all’Ambafcia-tore con le più vive efpreilìoni, che la mente del Rè, fem-pre congiunta alla Pietà , & alla Giuftitia , teneva uguali motivi d’inclinatione alla quiete verfo la Republica , e verfo il Duca, fù rifoluto in Venetia, e in Turin • d’efpedire al Grit-ti i poteri, per trattare, e conchiuderc la Pace. Se ne rifen-tivano veramente i Ministri di Francia, e gl’Inglefi per quella competenza d’autorità, che ne’ gravi negotii agita i Principi , quantunque Amici , predicendo al negotio infelice fuc-ceflo, fe porto in balia degli Spagnuoli, non fi contemperaf-fe il loro arbitrio dal potere di qualche altra Corona , che valelfe a facilitarne il maneggio , e cautelarne la conchiufio-nc. Ma benche non follerò ignoti i difegni, & i fini del Duca di Lerma , Carlo però molto credeva d’avantaggiarfi , coU’havcr in fine ridotti gli Spagnuoli a trattar feco del pari ; e la Republica fperava , che intereifato il Rè nella me-diatione di Pace, meno hoftili, & infetti foifero per riufcir-le gli Animi de’ Miniftri d’Italia. Eflèndo quella Corte più propenfa a differire, che a conchiuderc , tutto s’inftradò , e progredì con molte lunghezze : ma altrettanto s’ affrettarono l’Armi in Friuli con grand’ attentione , & in Piemonte con maggiori fuccefìl. In Iitria a’ Veneti riufcì l’acquifto di Zemi-no, luogo forte , e importante. La Terra fù facilmente occupata , abbandonandola il Prefidio j ma il Cartello fù clpu gnato con tre batterie, ufcendone trecento Alemanni con alquante Militie de’ Paefani. Nel Friuli poi, eifendo fubroga-to Antonio Landò , Procuratore , nel Generalato al Priuli , giunti al Campo rinforzi di buone Militie , s’applicava ogni peniiero a ftringere da dovero Gradifca . Accadde nel paf-faggio , che il Conte d’Ognate , Ambafciatorc di Spagna a Fer- 1617 c 0 ììì fi liti lindo fi leni eoccbiu-dere il ne-¡oliate dì Pace. per la quale fcopre il alla I{e-publica le ft/e conformi inclina-tìoni . con dìfa'J-Jto delta Francia e dell'Inghilterra per ejfer efduft dalTrat-tato. creduto da Carlo inolio profìcuo a' juoi avantaggi . per toro inter ejfe giudicando il Jimile i Ve-netiani. Che, progredendo nttl'Iftria y efp ugnano Zemino . fi rivoltano a fi tinger più ftretiamen-te Gradi-fca.