LIBRO OTTAVO. 48« fo. Se veramente il preSidio Francefe , in efecution dell' accordo , da Pinarolo fortilfe ; e poi ricntraffe, dopo che i Savoiardi , per liberare gli ortaggi, diedero la fede della liberatone delle Piazze ò pure , che una parte ne reftafle nelle cantine , e ne’ luoghi Sotterranei nafeofta , fu all’ hora agitato con dubbii difeorfi ; ma in fine ha il tempo feoperto, che non fi-dandofi i Francefi d’ abbandonare interamente la piazza , una portione n’ ufcì, & altra vi dimorò occultamente , & il Conte della Rocca, Ambafciatore Spagnuolo in Turino, che voleva portarvifi , per vederne la confegna effettiva , ne fù divertito da Mazzarini col terror della pefte, facendogli credere, che efercitafle in quel luogo le più horride rtragi. Scorte d’irnpro-vifo tal fatto gli animi in tutta l’Europa , e principalmente in Italia, reftando a sì gran novità molti sbigottiti, alcuni fof-pefi , altri contenti, fecondo gli affetti, e gli intereilì . Imper-ciochc quelli, che per impotenza havevano fin’ ad hora tenuti gli odii contra la Spagna fuppreSIÌ, refpiravano con defiderii, e fperanze d'alterationi, e di cambiamenti. All’incontro chi nello Stato prefente quieto fi ritrovava , temendo ugualmente il giogo, e il foccorfo , vaticinava nuove, e lunghiflìmc calamità, le reftaffe in balia del genio inquieto, e feroce della natione Francefe turbare inopportunamente l’Italia . Ma gli altri, che la defideravano in pari ftato di libertà, e Sicurezza, Sómmamente godendo , che ci cntrafle a parte anco quella Corona , fi persuadevano, che con la fama, e col folo terrore del nome toSfe per confervarla pacata . Con ragione il Richelieu fopra ogn’ altro efultava , horamai ridotto in fua mano 1’ arbitrio della pace, e della guerra , e vendicatofi confpicuamente dell’ Oli-vares , che fe con clandeftini colpi, feminando fattioni, e dif-cordie nel Regno, e nella Cafa Reaie, haveva procurato d’ abbatterlo egli all’ incontro, con infigni vantaggi nelle nego-tiationi, nell’ armi foftencndofi , haveva quello difereditato , e confuta. Confifteva in quefti due il dertino d’Europa, horamai refi feopertamente emuli dall’ ambinone , dall’ invidia , dalle gare, e da gli odii a tal fegno , che nò difcordi, nè uniti poteva più fenza grandiifime rtragi il Mondo fofferirli. Apparivano gli Spagnuoli altamente commoSIì, vedendo il Duca di Mantova ad onta loro Stabilito negli Stati, e per genio , c per H. ÌSLanì T. 1. H h cra- 163 1 etn unì-Virfal corri• milione. confuse /’ inclinati*ni con gl' inti-rejji. fopra tutt godendone i cheli e u. rifarcitofi fopra i fuoì opprejfori con una ¿lo -riofa ven. detta. non fen\•» indignario- ne degli Spagnuoli.