LIBRO Q_U ARTO. 1S7 I Cattolici , animati da gli offitii del Pontefice , e foftenuti 1619 dalle promefse dedi Spagnuoli , inchinavano a Ferdinando , w r , r 1 • x i- i r Vamm»dt come quegli, che ìniigne per la pietà , anco con valide for- & tintori^ ze foitenere poteva la dignità , e la Religione. Ali’incontro >m se detto, quanto rabbonivano i Protettami. Onde il Pala- all’Imperi*. tino faceva ogni opera , accioche la Dieta fi differifse , per ¡Zncuì meglio concertare lefcluiìone di lui 5 e gli altri pai* amavi no - Ordina-d’ofservare l'efito delle prefenti rivolte, portando a prefetto, °àb *rn,, che i moti di Bohemia dovefsero prima acquietarli, e poi nel- dfa'n[riou' la generale calma ddl'Imperio. darglifi un Capo di comune contento. Ma l’Arcivefcovodi Magonza, al quale, come Can- j r celliere della Germania, tal cura s’afpetta, intimò la Dieta in la Dieta in Francfort, & in fine vi comparvero gii Elettori, ò in Perfo- *rancf0,t-na, ò col mezzo dei Deputati, ancorché per impedirlo tenef- < fero alcuni infettate, e quafi afsediate le ftrade. I Bohemi ri-gettate le lettere , con le quali Ferdinando offeriva Clemen- temile di za, perdono, coniermatione di privilegi, con libertà di con- Lu,0^r,t' faenza, e tutto ciò, che potevano pretendere , concitavano i lontani, e i vicini. L’Auftria fuperiore s’unì a’ Ribelli, pochi Cattolici vanamente contradicendo 3 e decretò di governarli Aujiw 1%-da se lino alla deciilone di chi dovefse legittimamente fuc- trad,e^>-cedere, pretendendo, che s’appartenefse ad Alberto , Fratel- lo dell’imperatore defonto, non ottante la rinuntia di lui a favore di Ferdinando. Nè haverebbe l'inferiore diverfamente /’inferiore efeguito , & in particolare la Città di Vienna , ingombrata dalfhereiìe , fe trovandovi^ Ferdinando , non l’havefse coli’ fuaprefen-autorità, e con la prefenza frenata. Nella Moravia, congre-gati in Bruna gli Stati , e neìi’unione efplorati gli animi , e gapHi*-conofciute le forze, feguì la rifolutione medellina a favor de’ Bohemi, ancorché poco prima havefse quella Provincia a Fer-dinando inviato foccorfo di tre mila Fanti , e due mila Ca- da’Moravi. valli, che, per camino havendo intefo il Decreto della loro Provincia, alzate le bandiere con univerfale tumulto fé ne ritornarono. Il Generale folamente (era quelli Alberto di Val-itain, che da tale atto di fede prefe Tefordio di quella gran fortuna, che in pochi anni lo portò all’afcendente, e poi al precipitio ) pafsò a Ferdinando, confegnandogli certo danaro, che per pagare le Militie teneva. Ma i Moravi vollero ripeterlo