anche agli altri. In questi primi racconti (Il fossato di Petusichin, La fine di un meschino, Le memorie di Kooyakin) gli elementi dell’arte del giovane scrittore erano già chiari : prima di tutto il realismo come sfondo, un realismo che se non ha la serena obiettività del realismo classico non è naturalismo; poi la psicologia di uno o più individui, strettamente legata, positivamente o reattivamente, con lo sfondo. Sola caratteristica che nei grandi romanzi scomparirà esteriormente : le digressioni d'eli’autore, digressioni che appaiono tali per l’improvviso introdursi dell’elemento lirico, che non può non essere personale. Nel Fossato di Petusichin è la rivoluzione che dai focolari d’origine a-vanza e penetra nei villaggi più lontani perduti nelle steppe e per quanto non ci siano gesta eroiche, tuttavia una nota epica non manca, ed è data dall’attaccamento del contadino alla terra. La fine di un meschino è la storia dello sfacelo che la rivoluzione porta nel cantuccio dello spirito di un uomo colto*, che, sia pure dato alla scienza, è legato alla vita sociale e vede interrotta tutta la sua esistenza, l’andamento di essa, le sue occupazioni dalle conseguenze del rivolgimento a cui egli non può opporre la sua quotidiana parabola solare, come il contadino, il quale non ha bisogno del riscaldamento per la biblioteca dove deve lavorare, non ha bisogno di chi gli procuri il boccone quotidiano per non morire sfinito, non ha bisogno del contatto con gli altri uomini per risolvere tutti i problemi dell’esistenza. Sebbene influenzato formalmente da D'ostojevskij, il racconto : La fine di un meschino è * 110 *