Pilnjak, Leonov, ecc. La rivista intorno a cui i po-putciki si strinsero fu la Terra vergine rossa, accanto alla quale acquistava sempre più favore II nuovo mondo (Novyj Mir) col quale essa ha oggi in comune parte dei collaboratori. Non è a credere però che questa conquista compiuta dagli « intellettuali » sulla base della rinunzia all’ostilità politica sia avvenuta senza lotta. Con la Nep, che portò, come è noto, un generale rallentamento di freni, i gruppi letterari erano spuntati co-come funghi e ognuno con le proprie teorie letterarie, più o meno legate a quelle politiche ed avevano cominciato una iotta accanita fra loro, lotta che caratterizzò i primi due o tre anni della Nep, e dalla quale uscirono, se si considerano i popu-tciki come centro, un centro destro ed un centro' sinistro. Il centro destro era formato da scrittori della vecchia generazione, che avevano però rotto col passato dopo varie indecisioni, come il Vere-sajev, l’Erenburg e Alessio Tolstoj, già strettamente legato al gruppo1 degli scrittori antirivoluzionari di Parigi, riuniti intorno a Gli Annali contemporanei (Sovremennyja Zapiski); il centro sinistro degli antichi futuristi con alla testa Majakovskij e con Asejev, Pasternak ed altri con un loro proprio organo L.ef (Sinistra). Ma i veri sinistri sono stati e san quelli del gruppo* della Kuznica (La fucina), quelli del gruppo Aio postu (In sentinella), veri e propri scrittori provenienti dalle file del proletariato, tutti e due designati dal nome delle loro riviste. Dal primo di questi gruppi era partito l’impulso al movimento letterario proletario e fu esso * 7 #