Se una delie caratteristiche del nuovo realismo e quella tendenza a idealizzare che si infiltra stranamente nel racconto che deve essere specchio della realtà e turba così l'impressione generale è più che giusto che adi un lettore straniero appaiano più fresche, più naturali, più « artistiche » quelle opere che, senza cadere nel realismo grossolano o addirittura in un rinnovellato naturalismo, riescono con la fedeltà e la verità, a riprodurci quel tono epico che è in fondo a tutti i grandi rivolgimenti e dà il giusto tono idealistico alla realtà- Tale è, a me pare, l’atmosfera di un recente romanzo che ha avuto un buon successo e di pubblico e di critica : Lo sfacelo di I. Fadjeev, il cui nome, credo, vien fatto per la prima volta all’estero. Il romanzo' di Fadjeev ci presenta la vita, di quei reparti di rivoluzionari aderenti alla causa bolscevica (i cosiddetti « partigiani ») che combatterono in Siberia e in Manciuria contro i giapponesi e contro 1 cosacchi e le forze di Kolcak. Il capo di questi rivoluzionari, l’ebreo Levinson, è dipinto come un uomo giusto e di ferrea volontà, stimato e rispettato dai compagni, che sono in parte contadini, in parte ex-minatori delle località stesse della lotta. Questi ex-minatori formano una schiera di gente spavalda ed intrepida : uno fra essi, tipo interessante d’eroe, * 61 *