LIBRÒ DUODECIMO. 717 tori, inrtava, che s’azzardale, anche con evidenza di per- 1642 dere . Dunque, fcelti tre mila huomini a Cavallo, comporti M per la maggior parte d’ Offitiali riformati, fotto il Marchefe fe ne arri « di Povar, fù tentato il paffaggio ,• ma il Signor della Motha Odajpcourt feguitandogli, & i Paefani fottrahendo i viveri , e tagliando le ftrade, fi trovarono prefto gli Spagnuoli fen-za pane , e fenza foraggi tra’ Monti, cinti talmente , che , non v’ effendo modo di battaglia , nè fcampo , il raffegnarono coll’ infegne, colf Armi, e co’ Cavalli prigioni . Così fenza feramente l'angue sfiorato il meglio delle forze Spagnuole , quelli di Co- ^¡¡l[B' livre continuavano però la difefa j quando la Migliarè , penetrate le muraglie, con mina fece volare la cifterna 1 onde dcpoquaìm ■ per mancanza d’acqua capitolarono , & infieme il Cartello de difefa. di Sant’ Elmo in fito vicino , & eminente. All’ hora fù a Per- cr0e^re”^ pignano porto 1’affedio, honorato dalla perfona del Rè Lo- esant'zi-dovico, mentre il Cardinale languiva in Narbona per male d’ un braccio, che , quafi inaridito per 1’ emiffioni del fan-gue, e pe’tagli, lo crucciava già molto tempo . I Francefi ta/perpi. crederono pretta, e felice Y imprefa, fupponendo, che nella gn^tnm. Piazza qualche mancanza di viveri fi provaffe . Ma il Mar- fofi car. chefe Flores d’Avila, Governatore, li ripartiva con grande f^pll mifura , e gli occultava, appunto per fomentare il concetto , che per tal caufa dovette prefto cadere la piazza j onde i Fran- Vi intanto cefi dalla fperanza del ufi, rifparmiaifero il l'angue, e la for-za, e protrahendo 1’ afl'edio, fi dette tempo a’ foccorfi . Du- celandole rando perciò qualche mefe, procedevano in Fiandra le cofe con felicità de gli Spagnuoli : impercioche il Melo, non po- /¡"fortuna. tendo per la diftanza inviare in Spagna foccorfi, procurava d’ apportare follievo con diverfione , trovandofi con inrtruttif-fimo Efercito di venticinque mild foldati. Ricuperò per tanto Lens con facilità , e la Bafeè gli fi refe. Divife le forze, minacciava poi d’invadere da due parti la Francia j e per gnuoii in opporli, ettendofi feparato in due corpi 1’ Efercito de’ Fran-cefi , riunì il fuo d’improvifo, & affali dentro i Quartieri il v>no bra-Conte di Ghifcie, che appretto lo Sciatellet trafcuratamente v™an'pu. fi tratteneva . Il Conte fi falvò con la fuga , lafciando il carcd‘nauta!t Campo con ciò, che dentro vi fi trovava, in preda a’ nemi- dhfJL™-ci. Da quella parte, eh’ è molto efpofta, poteva il Melo pe- tomiA(flnt' ne-