non possiamo dubitare che essa sia fondata sopra la realtà, quando ci parla delle possibilità di redimere le anime traviate dei piccoli delinquenti della rivoluzione con un contatto di pura umanità (per es. nel racconto I trasgressori della legge dove questa umanità ha note ridenti e sane e in Infanzia dorata, in Tre amici, ecc.). Questa nota di umanità può farci chiudere per un momento gli occhi sulla tendenza, che del resto non è solo della Sejfulina, ma della maggior parte degli scrittori soviettisti (vedi per es. il racconto Volcok di Lidin) ad attribuire ai « bianchi », ai « nemici dèlia rivoluzione » i maggiori delitti di crudeltà. Evidentemente, i termini si potrebbero posporre con lo stesso risultato ; l’iraportante è che, involontariamente o indirettamente, il grido d’orrore che sgorga dal profondo dell’anima e questo è indizio che i valori spirituali, i valori umani non sono morti, ma solo cercano nuove affermazioni, nuove vie, anche attraverso le opere della creazione artistica.. * 105 *