appunto un quadro* terrificante sia di queste condizioni esteriori che della psicologia dei primi anni della rivoluzione, del periodo del cosiddetto « comuniSmo di guerra ». Gli uomini sembrano — o sono — tutti folli; e i loro pensieri strettamente legati agli avvenimenti non riescono a staccarsene per ogget-tivarsi. 11 terzo dei racconti della prima epoca creativa di Leonov : Memoria di alcuni episodi accaduti ad Andrea Petrovic Kovjofyn è un quadro della rivelazione per contrapposizione. La rivoluzione conta qui ben poco come tale. Perchè una rivoluzione possa contare deve essere compresa, sentita, patita■ 1 personaggi della cittaduzza descritta da Leonov (e ce n’è di tutte le classi) sono sordi ad ogni sensibilità e la rivoluzione è il pretesto al più ignobile sfogo delle qualità specifiche di ciascuno, e in sè e in generale, nella veste di prete, di commissario di polizia, di poeta, di commissario soviet-tista, ecc- Formalmente in questo racconto è accentuato quel metodo dello scrittore, di irrompere improvvisamente con la sua persona nel corso del racconto, ma data l’atmosfera stagnante egli riesce così, con tale artificio, a ricordar l’umanità dell’uomo. Questa personale partecipazione è stata rimproverata a Leonov dalla critica soviettista come uno spirito pericoloso di simpatia e compassione per gli « uomini insignificanti », il cui benessere è stato sacrificato alla rivoluzione. Un critico non aprioristico deve però riconoscere che è stata questa la nota che ha salvato Leonov dal volgare naturalismo di tanti altri scrittori soviettisti. Ma c’è anche un altro elemento, la fantasia che prima della * 111 *