critici, la dottrina tolstoiana aveva perciò già vissuto il suo tempo quando- il Vegliardo di Jàsnaja Poljàna faceva gli ultimi sforzi per accordare ad essa la propria vita personale. Diverso invece il1 punto di vista nei riguardi delle grandi opere d’arte, a proposito delle quali Lenin scriveva nel 1910 che le masse le avrebbero lette ed apprezzate dopo essersi create delle condizioni di vita umane, liberandosi dal giogo dei borghesi proprietari e dei capitalisti. È anche su questa previsione di futuro che, contro gli estremisti, i quali, ammettendone l’unità, negano tutto Tolstoj, si basano i divulgatori delle sue opere artistiche e perciò i propugnatori della celebrazione centenaria nel campo- rivoluzionario. La mira è di mostrare che la previsione leniniana ha avuto- col bolscevismo la sua conferma. Così in un libro edito a cura del Commissariato- della pubblica istruzione (D. Ai. Bondarev, Tolstoj e il mondo contemporaneo), è detto- che una parte della gioventù operaia e contadina comincia a dimostrare un vivo interesse per Tolstoj artista e che « nonostante che tutto il ricchissimo- mondo di figure artistiche di Tolstoj non corrisponda all’attuale epoca di lotte sociali », tuttavia è da ritenere che la previsione di Lenin abbia colpito- giusto. « Col crescere del nostro sviluppo economico- e culturale, sempre più larghe masse di operai e contadini, dominando e facendo pro-prii creativamente e rielaborando i valori culturali lasciati dal vecchio- mondo borghese, nella schiera delle grandi opere creative, apprezzano anche l’eredità artistica di Leone Tolstoj. Nello- stesso libro e in riviste e bollettini * 152 *