v amento del paese. A questo fine la poesia si trovò al servizio di quello speciale organismo che fu il Proletkult, l’Università proletaria, fondata nel 1918- Ma le due correnti indicate furono prevalentemente di poeti- E gli scrittori provenienti dal proletariato non furono solo poeti, ma anche prosatori. Si deve anzi aggiungere subito* che se le correnti poetiche, compiuta la loro funzione, cantato il loro inno al Sole, al Lavoro, e alla Produzione, si esaurirono in sè stesse, i prosatori tentarono invece di adattarsi alle nuove condizioni. E' così che dalla schiera dei proletari, venuti alla letteratura, sono usciti degli scrittori che hanno preso indubbiamente un posto a sè nell’attuale letteratura. Son gli scrittori del gruppo Kusnica (La fucina) che se programmaticamente non va oltre le definizioni che non definiscono nulla come questa: «l’arte proletaria è uno specchio nel quale la massa operaia deve potersi contemplare », in realtà ha dato opere che resteranno documentazione d’uno sforzo non indifferente- Dal gruppo della Fucina sono usciti i napostovtsy, quelli cioè che stan di sentinella, dal titolo del loro organo' Na postu (di sentinella). Per noi stranieri è certamente difficile seguire le lotte che si son combattute tra i vari indirizzi, sopratutto quando, con la Nep, i proletari videro minacciata la loro situazione di privilegio anche nella letteratura. Secondo un noto critico marxista, il Polonskij, il grande merito dei napostovtsy è stato quello di aver posto con nuova acutezza la questione dello sviluppo letterario proletario, che si * 45 *