il reparto deve muoversi per forza perchè da ogni parte son nemici. Le azioni sfortunate si succedono una all’altra. La lotta disperata del reparto dei « partigiani » per difendersi dagli agguati nemici e da quelli della natura, ha un tono veramente epico : sono pagine artisticamente belle. Con sacrifici enormi, perdite innumerevoli, il reparto cerca di farsi la strada pei sfuggire all’accerchiamento. MFe-cik e Morozka sono mandati in esplorazione, ma Mecik o per paura o per incapacità, involontariamente tradisce, non dando il segnale sulla direzione delle forze nemiche. Morozka cade nelle mani dei cosacchi, Mecik fugge. Il reparto che solo con immani fatiche è riuscito ad attraversare una zona pantanosa della « tajga », è preso in un agguato-La narrazione finisce con lo sfacelo pieno delle forze partigiane. In complesso si tratta di un episodio della guerriglia degli anni immediatamente seguiti alla rivoluzione, quando i reparti in difesa della rivoluzione stessa si formavano spontaneamente raccogliendo uomini diversi, spesso trascinati dall’entusiasmo, talvolta dal bisogno, tal’aìtra daH’impossibilità di sottrarsi. Il racconto di Fadjeev mira a mettere in evidenza la bravura disperata dei contadini e minatori nella terribile « tajga » siberiana. La letteratura russa conosce diverse descrizioni di questo spaventoso tranello che la natura tende agli uomini anche più esperti e coraggiosi; peggiore delle impenetrabili foreste vergini per il pericolo continuo di sprofondare ed essere inghiottiti dai pantani ricoperti dai tronchi e rami che la tempesta ha * 63 *