ga che i personaggi dei racconti sono prevalentemente presi da quella classe piccolo-borghese che domina nell’Europa occidentale e che, nonostante i colpi della rivoluzione, oppone una invincibile resistenza a morire anche nella Russia dei Sovieti, offrendo interessantissimi spunti a sociologi e ad artisti. Da I giorni feriali del sorcio (« MySinye bud-ni ») al Figlio dell’uomo (« Syn celovjeka »), da Ven-to di mare a La dissipazione di Glotov (« Rostrata Glotova* ») sono ovunque piccoli uomini comuni che ci rivelano i cantucci più riposti della loro esistenza, ora impotenti nella loro meschinità sul fondo di avvenimenti grandiosi, ora affermanti, con spirito di sacrificio e d’amore, il diritto alla vita, come, nel volume II figlio dell’uomo, oltre l’eroe del racconto che dà il titolo, il calzolaio A,ndrju§a Skvor-zov che prende a proteggere un « bezprizomyj » (uno di quei ragazzi senza genitori e tetto che infestarono a bande la Russia negli anni seguenti alla guerra civile), la prostituta del racconto La piccola slitta (<; Salazka ») e il Volcok. del racconto omonimo che va incontro a sicura morte restando con i soldati rossi feriti nella città, in cui entrano le truppe bianche. In alcuni racconti l’affermaizione della vita ha un vero valore simbolico-, in quanto che essa vien dalla vita stessa di fronte alla quale la morte sembra un episodio e non viceversa, come in La vita comincia a fiorire, di cui è indiscutibile la derivazione tolstoiana. Vi si narra come muore un vecchio mentre intorno- continua a rumoreggiare e fiorir la vita e la donna amata, una gentile e affettuosa * 132 *