34 GLI SCAVI SOTTO I PALAZZI MINOICI DI PHAESTOS Le teste dei femori e delle tibie ed altre ossa spugnose intatte che erano fra i detriti, fanno credere che i cani non avessero dimora intorno allo capanne, perchè tali ossa, di cui sono tanto ghiotti questi animali, sarebbero scomparse. La fig. 17 B è uno dei tipi più comuni di spatole rotonde od aguzze, che probabilmente adoperavano i vasai. Altri punteruoli aguzzi (fig. 17 G D E) sono aghi per cucire le pelli. Il pezzo F, uno strumento d’osso triangolare rotto alla base fatto col perone di un grosso bue, che serviva probabilmente come arma. Fra le ossa che vennero in luce, alcune sono di grandi uccelli ; ne vidi coll’estremità articolare annerita; ciò fa credere appartengano ad uccelli cucinati allo spiedo. Due di questi pezzi, che sono probabilmente femori di grossi uccelli, erano lavorati. Uno bene liscio (fig. 17 G) coll’estremità incavata ad imbuto, è probabilmente il pezzo di una zampogna. Già il Pielte *) ha pubblicato pezzi d’osso simili, tagliati come le canne in scala nello strumento caratteristico del dio Pane, che adoperasi ancora dai nostri pastori. Un altro pezzo di femore lavorato come un bocchino di cornamusa lo trovai rotto: onde siamo certi che questa gente si divertiva suonando. Interessante è un frammento di avorio (fig. 17 A) non lavorato, preso dalla base di una grossa zanna di elefante, il quale attesta le relazioni coll’Africa. II. Idoi.o neolitico e conchiglie. II pezzo più importante che venne fuori da questo scavo, è un idoletto di terra cruda, che trovai alla profondità di quattro metri (fig. 18). L’ho già pubblicato nel precedente volume; qui torno a riprodurlo, perchè in questa fotografìa si vede meglio un segno fatto come una croce sul fianco destro. Non si può decidere se sia una cicatrice, come sono sempre in uso presso i selvaggi, e ne parleremo in seguito. Manca la testa, la quale doveva avere un collo lungo che entrava nell’apertura di un foro cilindrico scavato nel tronco fra le spalle. Quest’idolo ha tre aperture sulla spalla destra che servivano probabilmente a fissare la testa o ad attaccarvi degli ornamenti. Il moncone della spalla è liscio» ') Déchelettk, Manuel d’Archeologie préliistorique, pag. 202.