Le scuri di rame 237 lama a doppio taglio è una delle formo più comuni in Creta e sul nostro continente. I chiodi hanno la capocchia ribattuta da entrambi i lati e sono di rame. Della medesima epoca, identico a questo, fu trovato a Tourlotl di Sitia un coltello del quale ho potuto fare l’analisi, e si trovò che era di buona lega *). È una lama a doppio taglio colla punta ottusa. Fino a quest’epoca eransi usate solo armi da punta; ora lo lame si allungano, perchè è meno difficile procurarsi il metallo, e si fanno con doppio taglio. Di questi pugnali ne fu trovato uno identico dallo Tsountas a Seskfos, che pure appartiene alle primissime epoche del bronzo. Dopo diventarono comuni, e abbondano nelle terremare e oltre le Alpi fino nell’Inghilterra2). La fig. 151 rappresenta un’altra lama trovata nella medesima tholos: è lunga 135 min. ed ha tre aperture alla base per fissarvi il manico con due chiodetti ribattuti. Coltelli, come le flgg. 150 e 151, sono comuni in Italia e nel continente. La fattura delle armi mostra tali progressi per la bontà della lega del bronzo, per la lavorazione e la forma di nuovi tipi, elio indipendentemente da altre ragioni, come quella della ceramica, cui pure accennò il Paribeni, dobbiamo ritenere che i bronzi di questa tholos siano di alcuni secoli posteriori ai precedenti di Haghia Triada. II. Le scuri di rame. Nel Museo di Candia abbondano le scuri e le bipenni, e sono di forme più svariate che non in Italia e nell’ Europa centrale e settentrionale. Per comprendere tale differenza dobbiamo ricordare la disparità nella cultura del popolo minoico colle popolazioni che vivevano sul continente. La disuguaglianza era certo maggiore che non fosse ai tempi di Giulio Cesare fra 1 Italia, la Germania, la Gallia e le Isole Britanniche. Solo tenendo conto delle condizioni di una superiorità assoluta per la civilizzazione minoica, e di uno stato quasi selvaggio degli abitanti sul continente, possiamo spiegarci questa differenza. La grande varietà delle bipenni cretesi e degli strumenti per lavorare la pietra ed ij Contiene : rame 90,88% ; stagno 8,65 %. Esso ha la base quadrata, senza codolo, con tre chiodetti messi in linea retta lungo la base. 2) John Evans, L’àge du bronzo, 1882, p. 256.