5?.z DELL' HISTORIA VENETA 1637 del Pontefice, e de’Venetiani una tregua, e che il Generale de’ Frati minimi da Parigi a Madrid fegretamente portafle prò. getti tra5 due Favoriti, niente tuttavia fu conchiufo j perche nella tregua fi volevano da’ Francefi comprendere i Collegati e ritenere gli acquifti, e 1' uno > e 1' altro fi negava da gli Spa- ut.ÌSS’ Snuo^ » Pcr Don trattare con gli Dlandefi del pari, e per non avvezzare i nemici al pacifico godimento per lunghi anni de luoghi occupati. Infurfero poi prettamente nuove difficultà, tri n»n vùo* negandofi da’Francefi, come altrove s’è detto, diriconofcere U«impili- Fcrdinando Terzo, per Rè de’Romani, e per SucceiTore nella dori il nuo- Corona Imperiale del Padre, che appunto nel mefe di Febrajo %,™iidf' di queft’anno, cinquantefimo nono della fua età, cedè alla mmoFer. fragile conditone de’ mortali. Provò quefto Principe cosìvarii Trl»^/ accidenti di cofe profpere, &avverfe, che può ugalmenteof-^ervar^ > c come teftimonio della Providenza Celefte, e com’ , mefernpj0 dell’humane vicende. Da tenui principi!, e da angu-ftiffimo Stato pafsò a grandi fperanze, e poi a maggiore potenza , trà le oppofitioni, & infidie degli Stranieri, e de’ fud-diti 3 ma quefti domati, e quei vinti, per fuperare anco la gè-lofia, e l’invidia, altro non gli mancò, che la moderatone de’ configli. Efperimentò per tanto il rifluilo della Fortuna con tali percofle, che vide la fua grandezza fpirante fotto le forze d’ un Rè , quafi che ignoto , e Sprezzato. Ma la morte di Gu-ftavo, aferitta a colpo del Cielo ; la Vittoria di Nordlinghen, non meno opportuna, che grande ; e la pace di Praga, clic nìm.n contentò i Principali de’Protettami , ftabilirono al Figliuolo ^liIn tigrato* Dignicà ftelTa del Padre. Fù attribuito a gran màraviglia, n dei sdii, anzi a patrocinio del Cielo, che 1’ Elettone di Rè de’Romani così opportunamente feguifle ; e che dopo agitationi sì grandi, e tante calamità reftaflero al Succeifore il Patrimonio intatto , e cento diecimila huomini fotto le armi . Veramente a Ferdinando Secondo fi può aflegnare giuftifà* de fervi, mo pollo trà’ più benemeriti Principi, che dalla Cattolica tinti1*' Religione habbiano ricevuto fplendore: perche egli con fer-cuito. vido zelo negli Stati hereditarii la propagò, anzi fi può dire la riftabilì coll’efempio, co’decreti, e coll’armi . Fù (ingoiare nella pietà, collante nella virtù, infleffibile in qualunque Fortuna. Gli attribuirono alcuni connivenza fover-" x . chia