40 GLI SCAVI SOTTO I PALAZZI MINOICI DI PHAESTOS con sporgenze arrotondate simili, lunghe due centimetri e larghe mezzo. Questi sono i primi tentativi nell’età neolitica di una decorazione che diventerà comunissima in tutti i paesi. Chi non abbia pratica dei cocci, difficilmente comprenderà la bellezza dei vasi completi. Erano vassoi colle sponde poco rilevate, e piatti, splendenti, neri come ebano, simili alle nostre fruttiere; presento colla tig. 30 due piedi, l’uno visto di profilo A, sul bordo superiore del quale staccavasi orizzontalmente il piatto. Il pezzo circolare B che vi sta accanto, è il fondo di un pieduccio uguale Fig. 25. — Frammento di un vaso col fondo globoso. visto di sotto, un po’ concavo, e dove appaiono i colpi della stecca. Altre volte, i piatti, lavorati con grande cura, invece di esser neri, sono di color bigio o marrone, ed anch’essi bruniti colla stecca come nella figura 31, che sono pieducci vuoti internamente. In altri vasi vennero fatti colla stecca dei solchi paralleli, che danno l’imagine delle onde sull’acqua. È questa una decorazione comune del neolitico dell’Italia e in quello di Creta descritta dal Mackenzie1) e della quale riproduco in seguito il disegno di pezzi identici trovati a Cnossos (vedi fig. 42, n. 12). J) Mackf.nzie, The Pottery of Knossos, pag. 176; Journal of Hellenic Stu-dies, voi. XXIII.