i6iy che flrtnge fi e flotte tt con t liSpa-gnuoli. ad efclbfi-Va del Ni-ferì. perfuaden-d'glie prender i Ar mi.. che tento più vi j'inducono . ■vedendo la ftaneiAy* ? altre fo-ten\e efi erre de verie applicetioni diftrette.. /> iilanci-ciendo le mofi'e af’ —Italia • co'rigtcer-di del Pontefice ■» non treno ,, thè bolla prudenza de' Vtnttia-ni . e colle Parentela de' Medici nella Cefo d’ A ufiria . non però defidereti dal Duca che per in-ceminore i faci fini. 366 DELL’ HISTORIA VENETA ravvivar fopra il Monferrato le Tue pretefe ragioni, e di ac. calorarle col Matrimonio di Maria al Figlio fuo Mauritio. Per quello al Duca di Mantova proteffava, che della Nipote comune non difponefle fenza fuo alfenfo ; e ftringeva pratiche con. la Corte di Spagna , e col Governatore di Milano , per c^nfeguido con la forza, fé non baftaffe il negotio. Nè difficile gli riufeì d’imprimere nell’Olivares r che calculava per ordinario l’imprele, e i (uccelli con la fua ¡opinione, e c^n le fperanze, la convenienza d’efcludere il Nivers , e tenere 4ali’ Italia lontani i Francelr, Se infieme l’opportunità d’occupare Cafale, e buona parte dei Monferrato , moftrandofi egli contento folamente di Trino con una portione del Pae-fe più aperto ► Veramente, fe ben la ragione non alfentiva , la congiuntura nondimeno acuiva le perfuafioni del Duca, & invitava gli Spagnuoli all’ imprefa ; perche r eflendo la Francia fotto la Roccella impegnata , gl’ Inglefi in guerra r i Prote-ftantl in ogni/parte abbattuti, e gli Olandeiì per le cofe d’ Alemagna diftratti da grandi apprenfioni, non iapevano dif-ccrnere , chi folfe capace a Inurbarli. Ben iapevano , che fi farebbe l’Italia cominoifa ; ma con che forze > Quanto al Pontefice y ancorché non amalfe la loro grandezza, non s’ingannavano in credere, che farebbe proceduta ton grandi rifletti,. e lontano da gl’ impegni deli’ armi. I Venetiani, non fo-liti a dichiararli cosi facilmente, potevano, più toilo con querele , Se offitii eccitar gir altri, che muover foli la guerra. Il Gran Duca fotto la direttione della Madre di fangue Auftria-ca , non difeerneva ancora il fuo proprio fervitio 5; & a gli altri Principi con le forze mancavano gli animi.- All’incontro la potenza Spognuola li feorgeva nel colmo della fua felicità , con pronti Thefori, e fortiilimr Eferciti; e direggendo con affollilo arbitrio gl’ intereffi , e le forze di Cefare co i Configli , e coll’ oro, difponeva con autorità non minore} così dell’ Alcmagna , come della Spagna , e de gli altri, fuoi am* pillimi Regni . Certamente a Carlo Emanuel non compieva a’fuoi confini aggrandire gli Spagnuoli ; ma , folito al folo accrefcimento del fuo Stato di tenere la mira r divifavadi loro valerli, per far qualche acquifto ; poi volgerli allamicitia Francefe, per confervarlo, e portando alla difeordia, & all’ Ar-