Le “ pintaderas „ 187 III. Le “pintaderas,,. Provenienti dal Messico, presento tre pintaderas (fig. 126), prese nel Museo archeologico di Torino. Sono specie di stampi fatti in terra cotta, che servivano ad imprimere disegni sulla pelle; esse hanno un manico, còme vedesi nella figura che sta nel mezzo, messa di profilo colla parte piatta in basso. Ve ne sono altre più grandi con disegni più complicati ; ma queste bastano per capire a cosa servivanol). Quando arrivarono gli Spagnuoli nell’America del Sud videro che gli indigeni s’imprimevano sul volto con vivi colori disegni come questi. Chiamarono pintaderas tali oggetti, e cosi continuasi ad usare tale nome. Nelle caverne neolitiche della Liguria 2) e nei fondi di capanna dell’Alta Italia3) si trovarono tali stampi. La pintadera della fig. 127 A fu trovata nella Caverna delle Arene Candide da Don Morelli insieme ad altre, ma questa ha, dentro le sinuosità, la materia rossa, ed è perciò più importante *). La pintadera 127 B fu trovata nel Pulo presso Molfetta ed è come le altre di argilla ben cotta6). Una pintadera descritta dall’Is-sel6), che si trovò nella Caverna Pollera in Liguria, è identica a due pintaderas di Troja, 1) La maggiore è lunga 7 cm. e larga 21 nm. ; l'altra, della quale pure si vede il disegno, è lunga 6 cm. e larga 15 mm. 2) Issel trattò questo argomento, e fu uno dei primi a raccogliere i documenti (A. Issel, Liguria preisto- rica, 1908, p. 121). 3) Bullet. paletn. it., IH, 1877, tav. I. *) Diametro 49 mm.; spessore 23 mm. 6) Di questa pintadera parlarono il latta ed il Mayer nelle Stazioni preistoriche di Molfetta, Bari, 1904. . ®) Op. cit., p. 121, fig. 47. Fgi. 126. — Pintaderas provenienti dal Messico.