Capitolo Primo. Il fascino della preistoria. I. I DUE NUOVI GRANDI PERIODI CHE SI AGGIUNSERO ALLA STORIA DELLA CIVILTÀ MEDITERRANEA. Al tempo che ero studente, la storia della civiltà mediterranea cominciava con Omero e la Bibbia; dopo di allora si aggiunsero due grandi periodi, ciascuno dei quali è altrettanto lungo quanto era la storia scritta. Quando, nel 1870, Schliemann credette aver trovato le ruine di Troja sulla collina di Hissarlik nell’Asia Minore, cominciò una nuova epoca per gli studi storici, e sappiamo che solo gli ultimi strati sulla collina di Hissarlik presentano qualche somiglianza colla civiltà che descrisse Omero, e che sei altri strati più profondi rappresentano i detriti che lasciarono le popolazioni precedenti vissute su quel colle. Dopo, vennero le scoperte di Tirinto e di Micene, fatte pure dallo Schliemann, e finalmente gli scavi di Creta aprirono nuovi orizzonti nella civiltà mediterranea anteriore ad Omero. Ho tentato volgarizzare la civiltà grandiosa di Creta in un mio precedente volume; ora cercherò di far conoscere il periodo anteriore della storia, quello dell’età neolitica, intorno al quale si raccolsero molte notizie esatte in questi ultimi cinquantanni. Fu una civiltà uniforme in tutto il bacino del Mediterraneo che è durata parecchi millenni. La ceramica bellissima trovata da Paolo Orsi in Sicilia a Stentinello e Matrensa appartiene a questo periodo ; quella che studiai con ripetuti scavi al Pulo presso Molfetta è identica alla ceramica egiziana prima delle dinastie. La decorazione caratteristica dei vasi del primo periodo siculo, descritta dalI’Orsi, trova la sua origine nel terreno neolitico di Creta ed in A. Mìjjso, Le orìgini della civiltà mediterranea. 1