LE ARMI PIÙ ANTICHE DI RAME E DI BRONZO V. Varie forme delle bipenni. Le modificazioni successive clie subirono le bipenni riguardo alla ('orma si possono studiare meglio a Candia che altrove. Nella iifr. 158 appare una differenza nelle penne, una delle quali ò più stretta dell’altra. Tale bipenne fu trovata a Selakano di Viano; il manico non sta nel mezzo, come vedesi nel profilo. La fig. 160 fu trovata nel palazzo di Phaestos dalla Missione archeologica italiana, ed ha il foro romboidale. Le due penne sono una verticale parallela alla direzione del manico e l’altra orizzontale ad angolo retto1). Non riferisco per brevità altre forme di bipenni, come certe azze appuntate da una parte e fatte dall’altra a martello: in alcune vi è una larga penna di forma ovale con un occhio grande circondato sopra e sotto da un orlo. Tra le fogge di strumenti che mi fecero impressione ricordo una mazza a due bocche come quelle dei nostri fabbri-ferrai, coi bordi arrovesciati, un maglio come non ho visto l’e-guale nelle collezioni italiane. Credo che l’esempio delle seghe basterebbe da solo per mostrare quanto fosse più ricca l’officina degli operai minoici. Nel Museo di Candia trovansi fogge svariatissime di seghe, quali le adoperiamo oggi. Quelle col manico ad una estremità, larghe 4 o 5 cm. e lunghe circa mezzo metro, ed altre coi fori alle due estremità lunghe un metro e mezzo, spesse 2 o 3 min. I denti son fatti con sorprendente esattezza; in talune si alternano denti grossi con denti 1> Montelius descrisse lina bipenne poco diversa trovata nella seconda città ■di Hissarlik (Archiv fiir Anthropolcgie, XXI, p. 20, fig. 13). Fig. 160. — Doppia ascia di Creta con le penne in direzione opposta.