XVIII ANGELO MOSSO Dal rafforzarsi in quel triangolo, molte imprese riuscirono vittoriose al suo pensiero. B) 11 rapporto del fìsico al psichico era l’altra direttiva su cui si mantenne costantemente l’opera di Angelo Mosso. Gli rappresentava quello una nobilitazione del ruvido lavoro giornaliero: lo sperimentatore dal grembiule e dalle maniche rimboccate, com’egli amava raffigurarsi, stava lì lì per indossare la toga, e ad un passo dalla porta della filosofia. I fondamenti fisiologici dello spirito, sono già questioni ventilate nei primi scritti di lui. La memoria di presentazione del pletismogràfo (1875); quella sulle variazioni locali del polso (1877); le altre sui movimenti sanguigni del cervello (1879), contengono ciascuna un apposito capitolo sulla reciproca influenza tra circolazione e attività intellettuale o emozione; é il binomio psicologia e fisiologia sperimentale, spiccò (1879-80) nel suo inaugurale programma d’insegnaménto. Egli è stato assolutamente l’iniziatore dello studio delle relazioni tra sangue e pensiero, così per la scelta deU’argoinento, come per la tecnica appropriata all'uopo; e sistematicamente tenne dietro alle risonanze del fatto psichico nelle diverse sezioni del campo circolatorio. Confermò, per un’operazione intellettuale o per una vibrazione emotiva, il leggero aumento nella frequenza e nella energia delle sistoli del cuore, scoprì la diminuzione di volume nell’antibraccio e in altre regioni periferiche; la modificazione del disegno del polso, dovuta a una costrizione attiva nei vasi delle membra e, forse, in tutto l’àmbito della pelle; l’afflusso più abbondante di sangue al cervello, l’aumento della generale pressione sanguigna; ricerche tutte fondamentali, donde irraggiarono tante altre, per parte degli allievi suoi e di una pleiade di stranieri, così che in blocco formano una delle rubriche più curiose e più scientifiche della Psicologia e dell’Antropologia moderne. Meno famosi, ma non meno importanti, sono i suoi rilievi sulle espressioni o concomitanze respiratorie del processo psichico. Ali sovviene come al convegno dei psicologi a Parigi nel '900, i signori P. Janet e Raymond presentassero colla solennità del fatto nuovo, in una giovinetta isterica, il caso del respiro periodico e del ritmo normale alternantisi a seconda delle fasi di distrazione o di attività cerebrale; e come si fosse dovuto rispettosamente osservare ai due illustri professori della « Salpètrière » che quella tal novità era stata veduta dal Mosso almeno quindici anni prima, in una pubblicazione nota ai fisiologi. Ma egli, oltre che sul ritmo della respirazione, aveva studiato 1 influenza del riposo o deU’affaccendamento dello spirito sovra i particolari movimenti del torace e deU'addome, da lui ritenuti autonomi ; e aveva precisamente còlto la tendenza del diaframma a