xxvl ANGELO MOSSO A proposito di questi stilili storici, che pur farebbero parte del bagaglio letterario del Maestro, non compete a noi il dire particolarmente. Dallo specialista essi potranno essere variamente giudicati ; ma noi pure siamo in grado di dedurne la prodigiosa giovinezza dell’ingegno che vi si dedicava a sessanta anni; e tutti avran potuto accorgersi che quello era il primo caso in cui tanta somma ili criterii naturalistici — il chimico, il micrografico, l’antropologico — si applicava alla ricostruzione del remotissimo passato : il primo caso in cui si tentava una reale Storia naturale della Storia. Era anche, salvo errore, la prima volta in Italia che la scienza archeologica veniva portata all’aria aperta e che s’era riusciti a innamorarne il grande pubblico. Il mutamento fu opera del magistero formale di Angelo Mosso. 11 contenuto sociale era già molto appariscente nei suoi primi libri popolari, là dove, per esempio, si preoccupava (La Paura, Cap. XIll-XVl) dei problemi dell’allevamento del fanciullo, o delle miserie doloranti negli ospedali, o della schiavitù crudele dei carusi nelle solfare (La Fatica, Cap. Vii); ma esso riempie le pagine di sei volumi — tra piccoli e grandi — ch’egli destinò alla educazione fisica della gioventù d’ambo i sessi, alla riforma della ginnastica, al miglioramento o « eugeneia » della razza per un più prospero destino della patria e dell’uomo, (Educazione fisica della donna, 1892 ; della gioventù, 1893; Riforma dell’educazione, 1898; Mens sana in corpore sano, 1903; Democrazia nella religione e nella scienza, 1901 ; Vita moderna degli italiani, 1905). In questi libri, riscaldati dall’ardore d’una nobile causa, la veste letteraria fu forse un po’ trascurata, quasi che l’apostolo, nella premura ili operare il maggior bene possibile, non volesse più attardarsi nelle eleganze ili cui era stato arbitro. Colla insistenza di un delenda Carthago vi si ripetono gli appelli e le dimostrazioni per modificare i sistemi dell'educazione fisica informati allo spirito tedesco e militaristico, o all’acrobatica; per rimettere in onore il metodo greco-romano della ginnastica e dei giuochi all’aperto, imitato dagli inglesi moderni sopra i nostri costumi della Rinascita; vi si documenta il ruinoso progredire della nostra decadenza organica se non si baderà per lo meno altrettanto ai muscoli che al cervello. Meglio ancora che libri, erano azioni da cumulare alle altre molteplici a cui lo muoveva un sentimento patriottico e umanitario, profondamente nutrito. L’amore il' Italia l'avrebbe anche condotto sui campi ili battaglia, se, nella giovinezza, egli, al pari di Giosue Carducci, non avesse già avuto sulle braccia una famiglia. E, sempre per la grandezza e il prestigio del proprio paese, esplicò in Senato la sua attività; s’interessò, con scritti intorno alla Istruzione Superiore, ai bisogni dell’alta coltura; con le Archives ita-