Le stoviglie e il fondo di una capanna 31 capanna sopra il quale eravi una grossa vertebra di balena *) e mi fece subito buona impressione vedere che questa gente primitiva si interessava per la storia naturale. Il pavimento della capanna fatto con argilla rossa era spesso oltre 10 centimetri. Ne scopersi circa 8 m. q. ma non ho potuto isolarlo alla periferia quanto avrei desiderato per timore che franassero le parti del pozzo in causa alla muratura soprastante poco solida. Fatta, nel mio Laboratorio, l’analisi di questa terra molto fine e dura, trovai che essa risulta di carbonato di calce ed argilla. Avevo il dubbio fosse un deposito di argilla per fare ceramica; la presenza in grande copia del carbonato di calce, mi convinse che si tratta realmente di un fondo di capanna. Tale strato non può essere terra trasportata dalle alluvioni, perchè è troppo omogenea e tanto dura che semiira battuta. Che sia un fondo'' di capanna lo proverebbe il fatto che sopra trovavansi dei carboni e la terra -sotto aveva un colore scuro ed una consistenza grassa, come osservasi nel terreno neolitico che formasi coi detriti umani. I carboni sopra il suolo della capanna erano probabilmente i residui del tetto e dei pali che chiudevano intorno l’abitazione. Tutte le sostanze organiche ed il legname sono scomparsi ed in questi depositi man- Fig. 15. — Vasetto di argilla rossa cano le traccie di costruzioni con trovato ncl terzo metro ,lel 110220 A-pietre squadrate o muri a secco. Sotto il fondo della capanna alla distanza di 20 centim. si vedeva uno strato di cenere e di carboncelli che forse era il focolare d. un’altra abitazione più antica. Vennero in luce anse orizzontali di ceramica nera, semicircolari, perforate verticalmente, ossa di pecore, conchiglie di pectun-culus: e colla ceramica nera, altra di color castagno lucente. Nel terzo metro si raccolse un vasetto riprodotto nella fig. 15 i) Alta m. 0,18, circonferenza in. 0,78. Anche nelle caverne neolitiche della Liguria si trovarono vertebre di balene: ricorderò come esempio quella trovata dal Sac. N. Morelli (Resti organici rinvenuti nella caverna delle Arene candide. Genova, 1891, pag. 46). Il sacerdote Perrando trovò ossa di balenotteri nella caverna della Matta, situata nel Finalese, ed il sig. E. Ilivière nella grotta dei Balzi rossi. Si può arguire da questi esempi 1 abitudine delle popolazioni neolitiche di portare a casa qualche pezzo dello scheletro delle balene che venivano gettate sulle spiagge dalle onde del mare.