X ANGELO MOSSO e memorabili ricerche del Mosso sul circolo cerebrale e sul pleti-smografo. Piantata dunque la bandiera sul vertice e « fermato saldo il piede sul termine cui combattendo valse a raggiungere», s’inizia per il Laboratorio di Torino e dura non meno di venticinque anni uno stadio di produzione scientifica superba. Il tratto sembra troppo lungo e interrotto se la mente s’indugia su ciascuno di quei lavori, sommanti a una centuria, come lungo appare il viale quando l'occhio trascorre singolarmente sugli alberi; ma s’abbrevia e s’unifica a chi miri la direzione rettilinea della strada e il maestoso edificio a sommo di essa. L’edifizio significava l’affermazione in faccia a noi stessi e ai forestieri d’una biologia, d’una fisiologia sperimentale italiana, il pegno di meritare una patria scientifica, come prima avevamo consolidato la patria politica. Intorno al Mosso si ripetè, sebbene in minor proporzione, il tropismo intellettuale esercitato dal Ludwig: 1’Instituto Fisiologico diventò un vivaio di ricercatori, la più parte oggidì insegnanti universitari, accorsi da ogni regione. Parecchi vi convennero dall’estero: nominiamo Warren-Lombard, Ferrier, Sherrington, Wood, Cushington, Tunnicliffe, W. Harley, Hoch, dall’America e dall’Inghilterra; Kiesow, von Frey, W. Ro-senthal dalla Germania; Ch. Richet dalla Francia, facendo verificare il ricorso storico dell’azione centripeta della nostra cultura come ai bei dì del Rinascimento. Fra umano ch’egli se ne compiacesse. Moleschott alle soglie della vecchiezza potè assistere da Roma alla progressione trionfale dell’Instituto da lui fondato. Dissero i giornali che morendo aveva mandato un saluto al suo continuatore. Fra animo anche da fargli l’augurio d’Ettore all’erede: quello di raccogliere nell’agone maggiori lauri di chi lo aveva generato. E fu così ! Maturavano in quel periodo — per non indicare ora che alcuni frutti di maggior levatura — le ricerche « sulla respirazione periodica e di lusso », quelle « sulle funzioni della vescica », le « leggi della fatica studiate nei muscoli dell’uomo », gli studii sul « sangue », sul « veleno dei murenidi », le « esperienze termometri-che sul cervello», la «fisiologia della montagna». Contemporaneamente il torte temperamento d’organizzatore lo assistè a realizzare tutte le altre opere utili al prosperare e al diffondersi d’una scuola; la fondazione dell’Archivio italiano di Biologia (1882), la costruzione e l arredamento del monumentale Instituto Fisiologico al Valentino (1893); le pratiche ardite e faticose per la stazione scientifica sulle Alpi (1895); la concessione dai figli di Moleschott, per l’Acca-demiadi Medicina, della preziosa biblioteca fisiologica (1893); la Croo-nian Lecture alla Società Reale di Londra (1893); la disposizione eccellente per la Sezione Fisiologica all' Internazionale Medico di