7oo DELL’ HISTORIA VENETA 1642 lenze qualche importante profitto 5 onde, fotto il calor del-dii,Tort* alcuna cofa occupando, gli riufciife fari! in parte ra- tie r'ìlan-' gione del molto, che pretendeva trattenergliii da’Pontificii. tagi‘• Ma i Venetiani con più diiintereifati configli, contenti d’ha-vere efentato il Duca di Parma dalle invafioni, e divertiti i danni dal Modonefe, non aspiravano con la Lega ad altro, qulii¡¡lano che ad avvertire i Barberini della difficultà, c haverebbero a’ 1 ÍZÍ/tü“ ^oro disegni incontrate, & in confeguenza piegarli più facilmente alla pace. A tali feníl adherí finalmente il Gran Du-ca , ancorché il Pandolfini prima inchinaife a tentativi più ri-aecotifenti- folliti. Fù dunque conchiufa Lega tra la República, il Gran udai^Gran -Quca ^ ^ Duca ¿li Modona , tratto il motivo dalle mof- qufjìi *lL Pienti dell’ Armi contra il Duca di Parma, le quali po-chtudefiLe- tendo apportare maggiori turbolenze all’ Italia , deiideroiì i Principi della medefima d’allontanarle, procurando la confer-vatione propria, e la pace comune, s’ univano a propria di-fefa, per foccorreril reciprocamente, in cafo, che foifero alcuni attaccati, e per quel più, che a difeia d’altri Principi Ita-¿cardata ^an* °Perare accade ile. S’accordava Dì comporre uri Efer cito dì dodici mila Fanti, e mille ottocento Cavalli, del quale la metà toccava a’ Venetiani ; del re fio ì due ter^i al Gran Duca, (y a Modona il rimanente, con la proportene medefima dovendo fi con le provi fio ni, ò col danaro concorrere , (y, occorrendo, accrefcere le for&e . Il comando deli Armi fi rimetteva a quello de'Principi Collegati, nel cui Stato dovef-fero maneggiar fi, e fermarfi ; ma in luoghi neutri alla 'República , col confenfo degli altri -, fi rìferbava la nominatione del Generale . L'invafo re fi ava efente da contribuire alì Armata comune , mentre doveva acudiré con le for%e alla propria dife-fa , alla quale dovevano concorrere gli altri, ò con foccorfo , 0 con dìverfione, conforme jar ebbe concertato al bìfogno. Ne pace, nè tregua potevano, che dì comune confenfo, trattare, 0 conchiudere i C ontrahenti, nè obligar fi ad altro trattato ■, che derogaffe al prefente. Furono quefti i Capitoli publicati j nu s’aggiungeva in fegreto, D ajutare il Duca di Tarma, occorrendo , e d ammetterlo nella Lega, quando lo ricercale , con quei me%%ì, e patti, che f(irebbero fi abiliti . Non cosi tofto ( havendo la celerità del maneggio precorfa la fàffl* >