Velocità della navigazione preistorica Il naviglio correa la notte intera, E del suo corso al fin giungea con l'alba. La parola schiavo compare una sol volta nei poemi omerici ; « pei maschi non esisteva la schiavitù: fu una gloria della civiltà ellenica primitiva, che i filosofi greci non seppero ammirare. Quanti erano a bordo tutti remavano, perchè Elpenor *) desidera -che sulla sua tomba si pianti un remo: ed il buon remo Ch’io tra i compagni miei, mentre vivea, Solea trattar, sul mio sepolcro infiggi. VI. Velocità della navigazione preistorica. Il modo di commerciare nei tempi omerici possiamo leggerlo nell’Odissea. I Fenici arrivati in un porto suonavano la tromba: e gli scambi da un luogo all’altro si facevano con tale lentezza, che stavano ad aspettare più di un anno ! Erodoto dice2): “Narrano che questi Fenici, giunti in Argo, fecero pubblica mostra delle lor mercanzie, e che al quarto o quinto giorno, poi che avevano quasi tutto spacciato, molte donne sulla poppa delle navi, mentre stavano contrattando le merci che più le solleticavano,! navigatori I-'enici fra loro si inanimassero di violentarle, ma che la maggior parte di quelle trovò scampo fuggendo. Non cosi Io con alcune compagne, e fecero vela verso l’Egitto. I Cretesi approdarono a Tiro di Fenicia e ne rapirono Europa, figliuola del re, rendendo cosi ingiuria per ingiuria„. Alcuni credono sia questa l’Europa che diede il nome al nostro continente, perchè furono i Fenici, secondo essi, che esplorarono per i primi le coste dell’Europa: ma abbiamo veduto che l’archeologia moderna tolse tale gloria ai Fenici. Il nome di Europa leggesi la prima volta negli inni di Omero per indicare il nord della Grecia. Comunque sia. la madre di Minosse chiama-vasi Europa, e venne da Creta il nome del nostro continente. Le barche minoiche, per la loro struttura, potevano correre nel Mediterraneo con velocità uguale a quella degli ordinari Odissea, canto MI. 2) Libro I, 2.