Gli Etnischi 311 sbalzo mostrano una ruota e due serpenti. Altri vasi della stessa forma e colla medesima decorazione furono trovati in Danimarca, in Germania ed in Austria. La patria di tutti questi vasi ò l’Italia, dove ritroviamo la stessa forma, la stessa tecnica e la stessa decorazione. Altri vasi simili che provenivano dall’ Italia settentrionale vennero in luce nel Mecklemburg, nella Baviera, e nell’Ungheria. Ilo già parlato nel capitolo XIII dei pugnali italiani usciti fuori dagli scavi dell’Europa settentrionale. Le conoscenze attuali sull’origine degli Etruschi sono tanto incomplete che non sappiamo dire quando siano giunti in Italia. Secondo la tradizione dei loro sacerdoti, essi arrivarono verso il 1050 a. C. Gli archeologi si dividono in due gruppij: gli uni tendono ad abbassare questa data1), gli altri cercano di portarla più lontano. Sembra che le recenti scoperte diano ragione a coloro che la ritengono più antica: comunque sia, nella Toscana e nel Lazio abbiamo monumenti di una civiltà anteriore agli Etruschi, che attestano l’influenza micenea. Tombe ad aggetto simili alle minoiche le troviamo non solo a Cuma, ma anche nell’Etruria: cito quella di Casal Marittimo, identica alle tombe di Presos e di Panaghia in Cretà2). Le pietre che formano la cupola ad aggetto sporgono verso l’interno, o pel contrappeso, o per la terra che le circonda, non cadono; è una vòlta diversa dalle nostre attuali dove le pietre, o i mattoni, fanno un muro arcuato che si sostiene per contrasto. Tombe simili, con una cupola di pietre aggettate, precedute da un corridoio di accesso, sono comuni neU’Etruria. Oltre a queste piccole vòlte, in Creta se ne costruirono delle altissime, come si vede nella tomba di Isopata, scoperta dall’Evans presso Cnossos, alta 8 metri. Il profilo è identico a quello della famosa tomba, detta “Tesoro di Atreo„ a Micene, Per la ricchezza dei vasi e la grandiosità dell’edificio, Evans ammise che sia la sepoltura di un principe, e la crede anteriore al tesoro di Atreo, il quale rappresenta un lavoro di architettura più evoluta. Probabilmente è contemporanea della XI dinastia dei laraoni. La tomba di Vejo e quella Regulini Calassi hanno la medesima architettura, il Pinza, dopo aver studiato le origini di alcuni tipi dell’architettura sepolcrale tirrena') conchiuse: “che in ge- rì K,\ro, Cenni sulla cronologia prcclassica nell'Italia centrale (Boll, paletn ital., XXIV, 1898, p. 144). Ibidem. XXX 1904, pa«. 28. 2) Panaghia (American .Tottmal of Archaology, 1901, p. 283). S) p,NZAi Monumenti primitivi della Sardegna (Monumenti antichi, Lincei, XI, .277). Idem. Congresso storico internazionale di Roma, p. 469.