96 LE DONNE ORASSE E STEATOPIGE descritte dal Quibell che appartengono alta prima dinastia *) e le altre che ho già accennato, le donne furono rappresentate con forme svelte e sottili. Onde il Maspero scrisse2): “Les femmes “ ont toujours les hanches minces de la jeune Alle come una caratteristica delle figure femminili che trovansi scolpite o dipinte nelle tombe egiziane dei Faraoni. Fra i lavori che si pubblicarono su questo argomento e che l’Hoernes compendiava colla sua grande competenza nell’opera La storia primitiva dell’arte plastica3), ricorderò solo gli scritti del Piette e di Salomone Reinach. Sono nove le statue femminili paleolitiche della Francia che descrisse il Piette *) : esse vengono dalle provincie meridionali e sono lavorate nell’avorio. Sebbene rimontino al tempo lontanissimo, quando in Francia vivevano coll’uomo il mammut ed il rinoceronte, sono scolpite con un senso artistico cosi squisito, con tale imitazione fedele della natura, che quanto fecero dopo nell’età neolitica gli artisti dell’Egitto e nel bacino dell’Egeo, resta inferiore come studio anatomico del corpo umano. Esse vennero divise dal Piette in due gruppi, dei quali uno comprende les femmes adipeuses à seins pendants, à ventre volumineux, e l’altro les figurines élancées à ventre piai. Fra le prime una statuetta chiamata la Venere di Brassempouy, dal nome del luogo dove fu trovata nel 1892, si distingue per lo sviluppo esagerato del seno, per l’addome protuberante, per lo sviluppo straordinario delle coscie, con steatopigia. Lo scultore volle pure segnare colle incisioni che questa donna era pelosa più del comune. In questo frammento d’avorio, alto sette centimetri, manca la testa, la parte superiore del tronco, e le coscie sono rotte sopra il ginocchio. Un’altra statuetta di avorio ha pure un grande sviluppo di grasso nella parte anteriore delle coscie. La cosi detta femme au renne è compresa in questo gruppo, sebbene non sia steatopige; e neanche tale è la donna scolpita nel dente di un caVallo. Altre quattro figure descritte dal Piette rappresentano donne sottili e slanciate. È importante il lavoro del Piette anche per aver mostrato che in Francia l’arte cominciò i suoi primi tentativi modellando forme femminili e che solo più tardi si applicò a riprodurre gli animali, ma non si può accettare l’opinione sua che queste donne rappresentino una razza speciale. ri Quibell, Hierakonpolis, London, 1900. 2) G. Maspero, L'Archeologie égyptienne, pag. 205. s) M. IIoeknks, Urgeschichte der bildenden Kunst, Wien, 1898, pag. 46 e 192. *) Piette, La station de Brassempouy, “ L’Anthropologie „, 1895, pag. 128.