LIBRO SETTIMO. 377 moderatone , e della prudenza fi lafci fcorcar quefio nembo di 162 2 7nala fortuna. Ter lo più con poca fatica fi rifarcifcono le rovine, caufate da’ fulmini, ma agl impeti delle lor fiamme qual forza human a v ba egli , che poffa refiftere ? lo lo confejj'o , molto temo dell efito delle cofe correnti 3 ma pero non difpero . Vedo il Cordova, vedo il Duca di Savoja , uniti a invadere il Monferrato, ad afforbire quello Stato , ad occupare Calale : pefo le catene della fervitù dell Italia ; pavento il contrac olpo al Mantovano nelle nofìre vifcere fleffe. Ma chi fai certi configli politici, che invitano con la profpettiva, per ordinario non fi praticano fen^a diffcultà, non terminano, che con infortunii. Forfè non farà così agevole l imprefa di Ca-fale, come viene fuppojìa. Carlo Emanuele non è così tenace nelle fue alleante, che non poffa cambiar fi ; le forze del Governatore di Milano non fi trovano cosi valide , c babbia in momenti ad opprimere l Italia. Dove fono quefie Infegne , quefii Eferciti, tanto temuti, di Cefare ? Mi pare d baver grande fperan^a, che non fiano così facilmente per calare in Italia i perche quelle vafle Trovincie dell Alemagna , col piè di ferro premute da Ferdinando , alzeranno fubito il capo , ejfendo più tofto oppreffe, che vinte . Dobbiamo anco credere la Francia dal margine dell Oceano di/impegnata ben prefto. All bora potrà forfè fofferire quella bellicofa ISLatione , quel J(è magnanimo, quel Minifiro prudente, efc/ufo un Tr incip e dalla fu a ber e dita , dal fuo patrimonio fenz altra colpa , che d effer nato fotto il Cielo Francefe ? È fe fpr£ZZafferù vii1 gì ufi itia, // decoro, l intereffe, doverà fempre la T^epublica af-fumere da Je fola il pefo d effer vindice delle Caufe giufte , ma delle parti pia deboli ? All' incontro, fe , come la ragione ricerca , i France fi rifolveranno di tenervi la mano , che occorre cruciar fi con intempeftive affliti ioni, difanimarfi con vaticina funeftij mentre gli affari, ridotti in bilancia , configgeranno il Senato a riferbarfi all occafione, (j* a preferva-re la lena, e l oro agli accidenti del tempo ? Altrimenti po-tr à forfè la 'fepublica fola contendere con la vafta potenza di Spagna ? con la temuta forza dell Imperio ? Dunque, prevedendo rovine , vorremo prevenire l eccìdio ? e, per foftenere in-fyrrjo il Duca di Mantova, foc comber e noi me de fimi , anco pri- \