120 abbigliamenti femminili dell’età neolitica stika scomparve perchè non era incisa nel piombo l). Le restavano ancora le braccia conserte quale segno della sua antichità remota, ora vediamo che a Creta una statua molto più antica aveva già la posa caratteristica dell’Astarte fenicia. La tela in cui sono avvolti i cadaveri neolitici dell’Egitto è tanto fine da lasciar credere che già a quei tempi potessero farsi le vesti semitrasparenti, come si trovano nelle prime dinastie. La tela neolitica dell’Egitto rassomiglia ad un canavasso tanto i fili del tessuto sono distanti, e fu intessuta con radezza, onde coi ricami poteva aversi un’imagine come questa. L’aver segnato l’ombelico potrebbe dare qualche dubbio, se non vedessimo che nell’ epoca classica della Grecia fu pure scolpita tale particolarità della struttura anatomica sotto le vesti. Il fregio girava davanti intorno al tronco sopra l’origine delle coscie passando sulle natiche, e per ciò sarei inclinato a considerare i punti e le linee come un vestito, perchè non è nel carattere del tatuaggio segnare linee lunghe sul corpo. In un villaggio lacustre ai piedi delle Alpi dal lato settentrionale, si trovò a Laibach2) una figura femminile, pure dell’età neolitica, che per la sua ricca decorazione, simile a questa, fa credere si tratti realmente di un vestito8). Per la moda dell’età neolitica sono molto istruttive le figure femminili di Butmir4) colle sottane decorate a disegni di punti incisi nella creta o con linee spezzate. Il disegno neolitico delle fascie piene di punti che si alternano con altre liscìe, come trovasi a Cnossos, lo vediamo riprodotto sui vestiti di questi idoli di Butmir e nella ceramica, dove forma triangoli e figure geometriche. Le statue sacre trovate a Cnossos e le sacerdotesse fanno tale pompa della loro nudità nei tempi in cui la civiltà minoica era giunta al suo apogeo, da poter ammettere che lo svestirsi assai più che non lo permetta la decenza, fosse conforme al rito della religione minoica. Nell’ India le scolture dei templi più antichi sono il trionfo della nudità completa 5). Qui siamo all’origine dell’ammirazione del nudo, che toccava il suo apogeo nell’arte greca. *) Troja und Ilion, voi. I. 2.) Hoernes, op. cit., pag. 237. 3) Nei musei si vedono i campioni dei tessuti che si trovarono nella palafitta di Rohenhausen (Hejerli trattò questo soggetto nella Storia della Svizzera primitiva, Urgeschichte der Scliweiz) ed altrove. 4) Die neolithisclie Station von Butmir, 1895, tav. II, fig. 2; tav. VII, figg. 1, 3, 5. l) Lobbock, I tempi preistorici, p. 403.