L'arte neolitica occidentale m Vi è adesso una tendenza decisa ad abbassare l’epoca dei primi documenti artistici della Francia. Basta citare Sopluis Muller1) che li fa scendere a cinque o seimila anni prima di •Cristo. Gli archeologi francesi non sono ancora tutti decisi a rinunziare a questa precedenza loro nel campo dell’arte. Le (ila -che avvolgono il mondo neolitico si rendono sempre più evidenti, ed il centro primitivo dell’arte venne spostato verso Occidente, restando il fatto inconcusso che nessun popolo si avvicinò alla maestria dei Francesi nel principio deU’elà neolitica. Quattro o -cinquemila anni prima di Cristo, gli Egiziani avevano già inventato la scrittura ; ma l’età neolitica dell’ Egitto e di Creta ò certo parecchi millenni più antica. Per ciò King ed Hall ammisero che nell’epoca glaciale, quando viveva il mammut in Europa, fossero già abitate dall’uomo le sponde del Nilo, e l’alto Egitto2). Dello stesso parere è il Sergi3), tanto autorevole nella storia dell’Europa preistorica, il quale scrisse essere u possibile l’origine affricana dell’arte nella scultura, nell’incisione, come ve-■desi nelle grotte della Francia e nelle altre stazioni europee „. V. L’arte neolitica occidentale. Il clima nelle, epoche preistoriche fu meno freddo in Italia, e -solo presso le Alpi troviamo le traccie dei periodi glaciali. Tale differenza nel clima fra l’Italia ed i paesi d’oltr’alpe rende difìi--cile il raffronto cronologico del nostro neolitico con quello dell’Europa centrale: ciò però non esclude il riconoscimento di una inferiorità nei prodotti artistici dell’Italia in confronto della Francia e della Spagna. L’abilità che spiegarono gli scultori di questi ultimi paesi fu maravigliosa. L’osservazione fedele e lo studio della natura formano la caratteristica «li questa scuola primitiva, nella quale disegnatori insuperabili colpirono la realta degli atteggiamenti negli animali che loro servirono di modello. Le grotte colle pareti dipinte si trovano per il maggioi riumeio lungo la valle della Vezère, nel luogo detto la Maddalena, dove ■vennero in luce le scolture di avorio, di osso e di pietia. J) Sophus Müller, Urgeschichte Europas, paff. 8. 2) King and Hall, Egypt and Western Asia, London, 1907, pag. 5 3) Sergi, Etiropa, pag. 196.