i6j3 she fpedìfce Vargas con fue Commif-fieni. dalle quali' Carlo procura fot-tra’fi. inviando’ Capiteli al-l Intjcfa. cbegli ri-jr tra . $endrfeende all'efecutie-*< di ejfe. 42 DELL’ HISTORIA VENETA vevano i Miniftri fopra tali emergenti fatto gravi, e lunghi rifleffij e in fine , non tanto per le fodisfattioni della Francia , e per le inftanze de’ Principi Italiani y quanto per l’antica averfione del favorito a Carlofù efpedito a Milano il Secretano Vargas con ordine breve, ma fuftantiofo, che Carlo- reftituifle, e non efeguendolo prontamente, vi foife affretto coll’Àrmiv A Vittorio,, che in Catalogna sbarcava * fù comandato di non avanzarli,. fe prima non giugneffero avvifì dell’obbidientia del Padre. Tali la fama publicò eifere le commifTìoni del Vargas , attefe come un deftino dell’ Italia, & efaltate per la Giuftitia y e rettitudine dell’intentioni Reali. Alcuni però dalla condotta de’ Miniftri Spagnuoli,, e dalle cofe, che fuccederono,-vollero argomentare ,, che' vi fodero ordini più fecreti di profittare delia congiuntura degli affari ; tuttavia di tali arcani i Principi foli havendo notitia del vero , refta al Popolo la congettura de’ Configli, e’ 1 credito degli eventi. Carlo per divertire l’effetto di commiffioni così feverc tentava d'allcttare il Governatore , eshibendo, pur che gli reftaife l’acquifto, fe fteifo, gli Stati, e le forze alla fortuna del Rè contra qualunque fi foffe. In fine offeriva di reftituire ogni cofa, un luogo folo tenendo per pegno delle fue ragioni, fino a caufa decifa j ma l’Inojofa gl’ inviò Fran-cefco Padiglia, Generale dell’ Artiglieria, huomo di grave fuflìego, che con brevi parole, e fopraciglio fevero’ gì’intimò la reftitutione di tutto, prefentando lettere del Rè al Duca fteffo dirette, con le quali pure con periodi coneifT gli ordinava d’efeguire quanto foffe dal Governatore di Milano preferitto. Fremeva Carlo di fpiriti elati, tocco nel cuore della fua dignità ; ma, derelitto da tutti, non poteva , che cedere al più potente. Senza dare precifa rifpofta al Padiglia, efpedì il Conte Luigi Crivelli con alcuni Capitoli al Governatore, che parevano portare lunghezza . Ripudiati per tanto, di nuovo gli fù intimato, che tutto reftituif-fe , altrimenti il Principe d’Afcoli, con l’Efercito, fotto Trino s’Inverebbe portato , & in cafo di refiftenza , v’ anderebbe il Governatore medefimo , con rifoliitione di fare impiccare chiunque ardiffe di foftener la difefa. Dunque Carlo eshibì la confegna ; ma per riceverla inforle trà'l