136 LE COLLANE deano negli scavi di Creta, dobbiamo considerarle come tipi comuni. Esse trovansi in Egitto nell’epoca neolitica e furono descritte dal Morgan1). A Butmir2), pure nell’epoca neolitica, si trovarono dischi di terra cotta che hanno la stessa grandezza e la medesima forma. Onde credo possa stabilirsi come regola, che nell’epoca neolitica tali rotelle debbano in generale designarsi come pezzi di collane. A Phaestos, negli scavi che feci nel terreno neolitico, ne trovai parecchie di bucchero con disegni geometrici alla periferia. II fatto che i fusaroli sono rari nella prima città di Troja, mentre diventano straordinariamente abbondanti nella seconda città, per scomparire nella Nuova Ilio, non va d’accordo coll’ipotesi che siano oggetti votivi, perchè sappiamo quanto difficilmente cambino le idee religiose, mentre invece è cosa più instabile la moda. Anche la forma loro è troppo varia per ammettere che siano oggetti di culto, perchè in nessuna cosa è maggiore l’uniformità e più rigido il conservatorismo quanto nelle cose del culto. Sono tanto diverse fra loro nella grossezza, nella forma e nella decorazione, che a mala pena può dirsi quale sia il tipo predominante. Questa varietà è contraria al concetto di un oggetto votivo, mentre si spiega per una cosa d’ornamento. L’uso di portare tre o quattro giri di collane intorno al collo, come vediamo negli idoli di Ilissarlik3) e negli anelli d’oro di Mi-cene ed in molte pietre incise come suggelli, può spiegare il grande numero dei chicchi che lo Schliemann trovò negli scavi di Ilissarlik. Se non fossero realmente collane, resterebbe anche più difficile spiegare come queste possano mancare. Troja era una città ricca e l’oro vi abbondava tanto, che Omero la chiamò jtoXvX/sutoc. Schliemann vi trovò dieci tesori e le collane d’oro abbondanti ; era un popolo dato al lusso, e quanti non potevano mettersi attorno al collo oggetti preziosi per soddisfare alla moda delle collane, tanto in voga, dovevano ricorrere ai chicchi, alle perle e a globetti meno cari. Cosi può spiegarsi la grande abbondanza di questi oggetti. Se non ci fossero le collane bisognerebbe cercarle, perchè mancano le collane dei poveri nella descrizione che Schliemann fece degli strati di Ilissarlik. Non esito a considerare come chicchi di collane tutti i fusaroli ’) I. De Morgan, Recherches sur ìes origines de l’Egypte. L'àge (le la pierre et les metani, 1896, p. 145, fig. 328. a) Die neolithische Station voti Butmir, Wien, 1898, tav. V. *) Schliemann, Ilios, figg. 203 e 204, p. 377; fig. 1413, p. 672.