Il “ dolmen „ di Bisccglie 171 verso la parte dell’entrata trovammo tre scheletri col cranio dolicocefalo e due grandi vasi messi contro le pareti del corridoio. In base alla ceramica rinvenuta fra gli scheletri della cella e ai due vasi pressoché completi che stavano vicino agli scheletri nel corridoio, credo che questo dolmen fosse costrutto alla fine dell’età neolitica e questo apparirà meglio evidente dalla pubblicazione della ceramica che farò in un prossimo fascicolo del Ballettino di paletnologia italiana. Nessuna traccia di metallo fu trovata nella terra e fra le ossa degli scheletri. Sopra la roccia del pavimento sulla quale stavano sparse le ossa, non riscontrai alcuna macchia di verde rame; cosa che non avrebbe potuto verificarsi se fossero stati messi vicino ai cadaveri oggetti di metallo. Montelius *) raccolse le notizie bibliografiche sulle due correnti Fig. 118. — Pianta topografica del dolmen di Bisccglie. che possono aver distribuito i dolmens alla superficie dell’Europa in modo tanto ineguale. Vi sono i paletnologi i quali credono che i dolmens venissero dalI’Oriente, altri invece sostengono che fu dall’Europa settentrionale che i dolmens si diffusero verso mezzogiorno. Il dolmen di Leucaspide e questo di Bisceglie per mezzo della loro ceramica sono contrari a quest’ultima ipotesi, e fino ad ora manca ogni documento per ammettere che nell’età neolitica sianvi stati dei popoli che attraversarono le Alpi per scendere in Italia. Nè la civiltà meno sviluppata dell’Europa settentrionale poteva agire per mezzo del commercio sui popoli che costrus-sero i dolmens di Taranto e Bisceglie nell’epoca neolitica. Questi due dolmens da me studiati sono ora i più antichi, e quelli di cui per mezzo della ceramica può stabilirsi con maggior approssimazione il tempo al quale appartengono. La mancanza dei dolmens nell’Egitto è un fatto grave; non 1) 0. Jìo.ntklius, Der Orient tmd Europa. Stockholm, 1899, pag. 30.