20 L’EGITTO PRIMA DEI FARAONI La statua di Pepi (fig. 10) appartiene alla VI dinastia; è grande al vero, fatta di lamine battute e tenute insieme con chiodi. Circa un centinaio di pezzi di questa statua non fu possibile metterli a posto, ed il signor Maspero me ne diede tre per farne l’analisi. In A (fig. 11) se ne vede uno con l’apertura dei perni che fissavano i pezzi della statua. In B la lastra è ripiegata e forma una sporgenza in forma di V. Lo spessore della lastra è poco più di un mm. e molto ossidata, di color verde cupo. Tentando di piegarla si rompe. Due altri pezzi della medesima lastra, più piccoli, sono piegati uno ad angolo retto, l’altro acuto, e sono ricoperti della stessa patina granulosa color verde. L’ammirazione per questo capolavoro dell’arte egiziana diviene anche maggiore ora che sappiamo dall’analisi che tale statua è di bronzo e per ciò più dura e più diffìcile a lavorarsi che non fosse il rame. L’analisi diede 58,50 di rame e 6,557 % di stagno1). Tale però non era il ,valore primitivo della lega, perchè i frammenti che analizzammo contene- , , vano molto carbonato di r ìsr. 9. — Soldato minoico col bumerang, n n rame e 34% sono acido carbonico, acqua ed ossigeno ; una parte del rame si è perduta, mentre lo stagno resiste meglio all’azione degli agenti esterni: comunque sia, dobbiamo dire che tale statua è fatta con bronzo. Le nostre monete di rame per renderle dure sono di una lega che contiene il 4% di stagno, e se si aggiunge il 5 % di stagno al rame, la lega non è più malleabile. Queste e molte delle seguenti analisi vennero eseguite nel Laboratorio chimico del E. Arsenale di Torino.