LIBRO TERZO. i52 cofe de’ Venetiani, non havendo il Duca di Monteleone , Am-bafciatore Spagnuolo , i necettarii poteri, haveva afficurato con Tua Scrittura , che dalle cofe , per l’adietro concertate dai Ler-ma col Gritti, non fi farebbe in Madrid punto recelfo. Gli Am-bafciatori de’Venetiani, fopra ciò non facendo alcuna difficoltà , perfifterono folamente in pretendere , che la reftitutione delle Merci, e de’ Legni, foife nell’accordo comprefa . Ma di Spagna non eifendo ancora fopra ciò pervenute le rifolutioni, e le facoltà, i Miniftri Francefi , godendo d’haver felicemente aifunta la preminenza , che con tanto ftrepito havevano procurato gli Spagnuoli d arrogar’ a fe foli, per prevenire ogni fi-niftro accidente, ftrinfero gli Ambafciatori predetti a conten-tarfi, che il Rè Lodovico prometteife in Scrittura d’interporre col Suocero, per la reftitutione , gli uffitii fuoi più efficaci. Havevano veramente i Veneti commiffione in contrario ; ma infofpettiti, che comporti gli affari di Piemonte , ne’ quali il Duca, invaghito di fecreta propofta di Matrimonio duna fo-rella del Rè col Principe Vittorio, come per caution del trattato , fi moftrava contento , reftaife la Republica fola , & efpo-fta ad una piena degli Auftriaci, vi predarono dopo qualche hefitatione l’afTenfo. Dunque a’fei di Settembre una Scrittura fù fottofcritta , nella quale riferendoli per gli Ufcocchi a gli articoli, in Spagna di già concertati, s’aggiungeva per l’of-iervanza la parola ancora della Francia, e per la reftitutione delle cofe predate iì promettevano interpofitioni, & uffitii ; per Carlo fi confermavano i Capitoli d’Afti con prometta della Francia , che Vercelli gli farebbe rertituito. Non pareva veramente , che la capitolatone uniffe nell’efpreffione , fi coin era defiderato, gl’inrereiH della Republica con quelli del Duca ; ma dal Gritti, al quale fù da gli Ambafciatori in Francia demandata , come tenevano in commiffione , l’eftefa di tutto il Trattato , fù a quefto appofitamente fupplito . In Madrid dunque a’ventifei di Settembre iù fottofcritto l’accordo, nel quale , premetta la comune intentione alla quiete della Chiiftianità , e dell5 Italia , con la media t ione del Pontefice, e della Francia , fi conveniva , Che , ponendoli da Ferdinando in Segna prefidio Alemanno , la Republica renderebbe una Piazza nelllftria ad clettione di Cefare , e di Ferdinando y V dapoi3 1617 rtflando intatto il cöcertatofi dal Lerma con la Re-publica. i cui Am-bafeiadori non infifto-no^ch insila reflitutione d^ Legni tolti. contenta-dofi poi, che apprcjfo la CoronaCat. tolicafene paffino ufft-tii dal Ri Cbriftìa-nijjimo. che perciò fegna/i nella Scritti*' radell'Accordo . cbligadofi anche per la reffitutioiie di Ventili. Sonienuto delle con-Viiitioni.