DELL* HISTORIA VENETA 1638 te con molte partite fcorrendo il Paefe, ccon buoni prefidii apertigli tenendo per gli viveri iìcure , & aperte le ftradc, divertì dal Tuo tre TZ' campo quella neceffità , che temeva affai più del Nemico m°,d,rfól Diftribuiti pofeia contra Babilonia tre attacchi, con numero campo. pari di batterie, dell’uno diede il comando al Primo Vifir * /“¿“parti Ì altro affegnò a Muftaffà, & il Terzo commife a Deli Uf-Umur». fein. Il Rè di mano propria volle al primo Cannone dar fuoco y e con robuftezza feroce affifteva, e feorreva per tutto , difponendo, premiando, punendo con efattiflima vigi-hntoii lanza.^A quefti principii non s’opponendo gli affediati, ma ^nf’primi folamcnte col Cannone tentando d’impedire gli approcci, e »finiti. ruinar’i lavori, poterono i Turchi facilmente ,da trincere co-. perti, giungere al primo foifo. All’ hora i Perliani fortirono fa’fortita'. ili. gran numero, e con molto furore, penetrando nelle ftef-Po°iUp°a&i fe Trincere, dove tagliarono fei mila Giannizzeri a pezzi\ & fin dentro i haverebbcro inferiti danni maggiori, feAmurath, accorfoco’ dfi^"’ principali > feco attrahendo il fiore dell’ efercito, e la maggior cb'oppenfi parte delle foldatefche, non gli haveife con altrettanto ìm-mentflu' peto rifofpinti. E’ folito de’Turchi con la fatica, e coll’in-teeidio. duftria negli affedii vincer l’arte, & efpugnar la natura j perche, di robuftezza di corpo, e di numero prevalendo, fiancano i difenfori con indefeffi travagli j foprafanno con opere, e lavori maravigliofi le piazze ,* e fe altro mezzo manca, ufano eftender ponti, riempier foffe, alzar machine co’ cadaveri fteffi de’ trucidati. In queft’ oppugnatione s’ applicarono dopo tra- ad atterrare una grandiflima foifa, e riufeì loro dopo ven-vagiiofoh- tjtre giorni di continuo travaglio, e molte oppoiitioni degli affediati 5 col benefitio della quale , fatta breccia di cinquanta fr un, pafli nella muraglia, s’aprirono la via all’ occupatione del ampiabne- primo recinto. Due altri recavano, forfè con maggiori dit-drtnitofidei Acuità j onde convennero, per riempier’ altra foifa impiegar primo re- gran fatica & alzato un gran cavaliere con molti Cannoni , foprafacendo le mura, tentavano di sloggiare i difen-ma ugua- fori. N oppofero quefti un’altro d’altezza non difuguale, gH a » defi e con pari numero di Cannoni ribattevano le batterie fteiTe *¡0,forbii' de’Turchi. Poi con fotterranee vie sboccando nel foifo, fcher- • nivano le fatiche de’ loro nemici, levando tutto ciò, che di ter-faticb, dt• ra, ò d’altro v’ havevano, per ingombrarlo, portato. Ma io-fuoi- ftan-